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NBA, James Harden si scusa ancora con Houston: “Non mi è piaciuto come ho lasciato i Rockets”

È stato effettivamente un addio tribolato quello di James Harden dagli Houston Rockets. Il giocatore, pur di arrivare ad obbligare la franchigia allo scambio poi avvenuto con Brooklyn, è stato più volte pizzicato in comportamenti non troppo professionali come la partecipazione ad una festa di compleanno ad Atlanta in pieno training camp, la violazione dei protocolli anti-Covid imposti dalla lega e le famose dichiarazioni che hanno convinto i Rockets a scambiare il ‘Barba’ dopo la sconfitta contro i Los Angeles Lakers del gennaio scorso. Tutti piccoli tasselli fastidiosi che hanno convinto il front office texano a liberarsi del giocatore.

Ebbene, lo stesso Harden ha commentato ancora una volta il suo comportamento ai microfoni di ESPN, chiedendo ufficialmente scusa alla città di Houston:

“Non mi è piaciuto affatto quello che è successo perché quello non rispecchia quello che sono realmente. Tutto il ‘drama’, la narrativa negativa intorno a me… non sono cose che fanno parte della mia persona. Non mi è piaciuto quello che è successo nelle settimane prima allo scambio. Pensavo potesse succedere tutto più in fretta, tutto più agevolmente. E invece…”

L’ex MVP ha poi riferito – sempre ai microfoni di ESPN – che non stava cercando di essere egoista ma che “il front office sapeva dove mi trovavo e cosa volevo”.

“Chiedo scusa per come sono andate le cose, ma immagino di aver dovuto fare quello che dovevo fare per arrivare dove volevo andare. E do grande merito a Houston poiché non erano obbligati a scambiarmi con Brooklyn. Avrebbero potuto scambiarmi con altre squadre, ma nel loro front office ci sono persone di assoluto livello. E alla fine è andata nel modo giusto… ma non mi è piaciuto come sono andati quei due mesi prima della trade.”

 

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Pubblicato da
Simone Ipprio

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