Golden State Warriors

NBA, Stephen Curry non si ferma: altro record e raggiunge Michael Jordan

Doveva essere la stagione di riscatto per i Golden State Warriors, ma l’infortunio di Klay Thompson ha scombinato le aspettative iniziali. Nonostante ciò, la dirigenza può ritenersi particolarmente fortunata e soddisfatta ad avere in squadra Stephen Curry, che si sta caricando il maggior peso per portare avanti il team verso i Playoff.

A dimostrazione del fatto che è in ottima forma, nell’ultima partita giocata e vinta contro i Cleveland Cavaliers, Chef Curry ha eguagliato un altro record precedentemente raggiunto esclusivamente da Michael Jordan nella stagione 1995-1996.

Il numero 30 degli Warriors, infatti, è la seconda guardia di sempre a realizzare almeno 25 punti con il 50% al tiro in 9 partite consecutive. Numeri incredibili e che trovano anche conferma davanti ai 30.1 punti, 5.3 rimbalzi e 6 assist a di media a partita che il giocatore sta registrando in questa regular season.

Di fatto, nell’ultima vittoria ha concluso il match con 36 punti sul referto mettendo a segno 7 triple su 11 totali.

Sebbene ci sia talento nel roster, il cast di supporto per Stephen Curry fino ad ora non ha proprio brillato. Giocatori quali Andrew Wiggins e Kelly Oubre Jr devono ancora trovare il ritmo giusto, mostrando non poche difficoltà in campo e prestazioni molto altalenanti già viste nelle passate stagioni. Draymond Green, invece, sembra essere tornato in buona forma, il che ha permesso a Curry di potersi meglio esprimere sul campo. Di fatto, il numero 23 nelle ultime partite ha realizzato assist in doppia cifra e un consistente numero di palle rubate, dimostrando di sapersi adattare in più ruoli come regista o addirittura centro.

Nonostante tutto, i Warriors si trovano all’ottavo posto della Western Conference con un record 14-13. Chiaramente la competizione a Ovest è molto più accesa e se i Warriors hanno intenzione di tenersi un posto per i Playoff 2020-2021, dovranno continuare a spingere e fare il salto di qualità necessario per agguantare il Larry O’Brien Trophy.

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Pietro Carfì

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