(10-19) Cleveland Cavaliers 98-129 Golden State Warriors (15-13)
Un dominio senza discussione quello dei Golden State Warriors, che infliggono ai Cavaliers l’ottava sconfitta consecutiva nel remake delle Finali che hanno caratterizzato la NBA dal 2015 al 2018. Erano altri tempi soprattutto per Cleveland, mentre gli Warriors godevano già delle prodezze di Stephen Curry. E anche stanotte il numero 30 ha regalato una prestazione sontuosa, segnando 36 punti in soli tre quarti con 7 triple mandate a segno. Golden State sbriga la pratica Cavs il più velocemente possibile: con un parziale di 23-8 guida nel punteggio 64-54 a metà gara. Le percentuali al tiro sono di gran lunga migliori (54.5 vs 41.3) e i padroni di casa guidano la partita senza troppi patemi, chiudendola praticamente con un quarto d’anticipo. La mossa decisiva è la presenza di Draymond Green nel ruolo di centro, viste le assenze di Wiseman e Looney. Green regala ben 16 assist, pareggiando il suo career high, e per tutta la partita è il catalizzatore dell’attacco Warriors, in grado di trovare praticamente sempre i tagli dei compagni.
(11-16) Miami Heat 118-125 Los Angeles Clippers (21-8)
Team effort nella sua migliore definizione. È questo il modo migliore di descrivere l’ottima vittoria dei Los Angeles Clippers contro i Miami Heat, vista l’assenza di ben quattro titolari, compresi Kawhi Leonard e Paul George. La prima metà di gara fa già capire che i Clippers, nonostante le defezioni, hanno tutte le intenzioni di vincere la partita. Così piazzano un parziale di 20-9, seguito da altri di 7 e 11-0, per prendersi a metà partita la leadership sul 53-44. Protagonista è Amir Coffey, fino a qualche giorno fa in G League (con 14 triple in una partita!), che segna 4 bombe da 3 punti. I Clippers provano ad allungare nel punteggio nel terzo periodo, ma 10 punti in fila degli Heat, chiusi dalla bomba di Herro, mettono Miami avanti sul 76-75. La partita vive da qui in poi sul filo dell’equilibrio, con nessuna delle due squadre che riesce a prendere più di 3 punti di distacco. Ad inizio quarto quarto i Clippers tentano con successo l’allungo decisivo: 11 punti di vantaggio sono più che sufficienti per portarsi a casa la vittoria. Il miglior marcatore di serata è Marcus Morris, con 32 punti e 6 triple a segno.
(17-12) Brooklyn Nets 136-125 Sacramento Kings (12-15)
Il potenziale offensivo è qualcosa di spaventoso: così i Brooklyn Nets puntano al titolo. Nessuna squadra può vantare un arsenale di talento in attacco tanto ampio e completo e la partita di stanotte ne è un esempio perfetto. Senza l’infortunato Kevin Durant, i Nets si affidano ai 40 punti di Kyrie Irving e alla tripla doppia da 29 punti, 14 assist e 13 rimbalzi di James Harden per vincere sul campo dei Sacramento Kings.
La partita resta in equilibrio nel primo quarto, prima che Brooklyn monopolizzi i quarti centrali. Con 74 punti segnati già a metà partita, gli ospiti giocano un terzo quarto ancora migliore e i Kings, pur giocando in maniera discreta, non possono fare altro che arrendersi allo strapotere offensivo degli avversari, che piazzano un parziale decisivo di 23-4. Protagonista è proprio Kyrie Irving, che segna consecutivamente da dietro l’arco. Brooklyn tira col 58% dal campo e segna 27 triple, nuovo record di franchigia, spazzando via le resistenze avversarie. Sacramento tenta l’assalto nel finale, ma il divario è troppo ampio.