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NBA, molti giocatori dubbiosi sul vaccino anti-COVID

Adrian Wojnarowski di ESPN ha riportato una notizia alquanto preoccupante per il mondo NBA (e non solo), relativa al vaccino anti-COVID. Secondo il giornalista, infatti, molti dei giocatori della lega sarebbero restii a farsi vaccinare e, più in generale, a pubblicizzare il vaccino stesso.

A quanto pare, la NBA avrebbe contattato alcuni degli agenti delle superstar in entrambe le Conference al fine di promuovere l’efficacia e la sicurezza del vaccino, senza però ricevere risposte positive. Gli agenti e i giocatori stessi avrebbero indicato diverse ragioni, tra cui incertezza a farsi vaccinare, riluttanza a promuovere attivamente la cura e rifiuto di collaborare con la lega dopo i recenti piani per l’All-Star Game.

La lega, che sta cercando di educare e sensibilizzare gli atleti riguardo gli evidenti benefit ricavabili, starebbe cercando di incentivare un cambio di prospettiva, anche alleggerendo i protocolli di sicurezza e di testing per i giocatori vaccinati.

La preoccupazione di Adam Silver sarebbe anche legata all’impatto che i giocatori NBA potrebbero avere sulle comunità afroamericane, tra le più colpite dalla pandemia. Queste le parole del commissioner:

“Nella comunità afroamericana, l’impatto del COVID è stato considerevolmente diverso… Ma ora, in un certo senso perversamente, c’è una grande resistenza da parte delle comunità afroamericane per comprensibili ragioni storiche.

Se questa resistenza continua, le conseguenze per la comunità nera saranno raddoppiate, perché l’unico modo per uscire da questa pandemia è farsi vaccinare.”

Il dottor Leroy Sims, vice-presidente dello staff medico della lega, ha spiegato il tipo di approccio utilizzato per informare gli atleti:

2Ho provato ad affrontare la disinformazione – riguardo allo sviluppo “troppo veloce” della cura e il fatto che possa alterare la conformazione genetica. La domanda principale dei giocatori è:” La vaccinazione impatterà le mie performance?”. Cerco quindi di mostrare i risultati ottenuti e i diversi tipi di vaccino, concludendo con i benefit relativi alla vaccinazione.

[…] Uno dei giocatori migliori della lega mi ha chiesto se la mia intenzione fosse quella di renderli dei portavoce. La mia riposta è stata: “Assolutamente. Sì, vogliamo che siate dei portavoce. Vogliamo che collaboriate con noi.”.

[…] Per ora, [i giocatori] non possono vaccinarsi, ma possono comunque supportare genitori o parenti che si stanno vaccinando adesso; e quando arriverà il momento, potranno mostrare il loro supporto parlandone e raccontandolo alle persone. Sarebbe incredibilmente utile vedere alcuni dei nostri migliori giocatori schierati pubblicamente perché le loro azioni e le loro parole hanno un grande peso per la comunità.”

Dopo aver dovuto rimandare trenta partite, le preoccupazioni circa le conseguenze di breve e lungo termine per i giocatori contagiati rimangono. Anche in vista dei Playoff, che cominceranno il 22 maggio, la priorità per la lega rimane la vaccinazione di più giocatori e membri dello staff possibile.

 

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Pubblicato da
Alessandro Vezzulli

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