Il pazzo finale della sfida tra i Golden State Warriors e i Charlotte Hornets giocata nella notte NBA ha un nome ed un cognome. Sono state infatti le proteste reiterate di Draymond Green a 9.3 secondi sul cronometro a convincere gli arbitri ad espellerlo e ad assegnare due tiri liberi alla squadra del Nord Carolina.
Da lì, Terry Rozier gonfierà la retina non solo dalla lunetta in occasione dei due falli tecnici (a quel punto la gara tocca il 100-100), ma anche e soprattutto col jumper sulla sirena che regalerà una vittoria davvero insperata agli Hornets.
Draymond Green nell’occasione, animosamente convinto che Charlotte non avesse fatto in tempo a chiamare un time-out ma che si trattasse di palla contesa, ha quindi cominciato a protestare veemente contro gli arbitri, conquistandosi due falli tecnici e la conseguente espulsione. Atteggiamento che ha mandato coach Steve Kerr su tutte le furie:
“Ha superato il limite. Amiamo la passione e l’energia con cui gioca. Non saremmo la squadra che siamo senza di lui, ma questo non gli da il diritto di superare il limite, e lui lo sa bene”
Nonostante anche Kerr si dimostri scettico sulla decisone arbitrale, il coach di Golden State sa bene che il suo atteggiamento nel finale è costato la partita:
“Draymond non può comportarsi così. Anche lui sa bene che ha commesso un errore grossolano facendosi espellere e dando la possibilità a Charlotte di pareggiarla ai liberi. Come suo allenatore, è mio compito parlargliene e farglielo presente. Questo abbiamo sempre fatto e questo continueremo a fare”
Draymond Green e i suoi Warriors avranno la possibilità di rifarsi nella notte di martedì, ospiti al Madison Square Garden dei New York Knicks.
Leggi anche
NBA, Steve Kerr: “Siamo entusiasti per Durant”
Dietrofront Pau Gasol-Barcellona. Il catalano sui social: “Non sono ancora pronto”
NBA, Jimmy Butler commenta la stagione dei Miami Heat: “Terribile”