Ha fatto molto scalpore il caso di Jeremy Lin in G League. La lega di sviluppo sta indagando sui fatti dopo le ultime parole del play che ha svelato di essere stato chiamato “Coronavirus” durante una delle sue partite. Il tema del razzismo fa ancora una volta capolino con la NBA che si è sempre schierata in prima linea per combattere questo problema. Nel frattempo lo stesso Lin, dopo il post di giovedì scorso su Facebook, ha affermato di non avere alcuna intenzione di rivelare chi sia stata la persona ad averlo etichettato in quel modo:
“So che molti saranno in disaccordo con me, ma non si risolve il problema rivelando chi è stato a dire una cosa di questo tipo. Tutto questo non aiuta la mia comunità e non risolve il problema del razzismo. Dobbiamo sentire le voci di tutti. Ci insegnano di essere antirazzisti, di essere uniti. Bisogna ascoltare tutte le storie, dobbiamo cambiare i nostri punti di vista. Questa generazione può essere veramente diversa. Dovremmo essere tutti più empatici e solidali fra noi.”
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