(15-15) Memphis Grizzlies 133 – 84 Houston Rockets (11-21)
Non sembra conoscere fine la crisi dei Rockets, che concedono ai Grizzlies la vittoria più ampia della loro storia presentandosi ancora una volta in condizioni psicofisiche evidentemente lontane dagli standard NBA, persino per le peggiori candidate al tanking più sfrenato.
Ironia della sorte, a condannare i padroni di casa è stato proprio un nativo di Houston, Justise Winslow, a cui l’aria del Texas deve aver fatto bene, a giudicare dai 20 punti in uscita dalla panchina che fanno di lui il miglior realizzatore dei suoi. Quanto alla gara, non c’è poi molto da dire: i Rockets imbarcano acqua dal primo all’ultimo minuto, chiudendo la prima frazione di gioco su un ancora dignitoso 25-18 per poi sparire del tutto dal campo.
Solo 6 punti per Ja Morant nonostante la larga vittoria, gli stessi di Jonas Valanciunas, mentre tra le fila dei padroni di casa non si salva praticamente nessuno: 14 punti, senza assist né rimbalzi, per John Wall.
(16-17) Charlotte Hornets 127 – 126 Sacramento Kings (13-21)
Un gioco da tre punti firmato Malik Monk a un secondo e mezzo dalla fine regala agli Hornets la vittoria numero sedici di questa regular season, consentendo a PJ Washington di festeggiare nel migliore dei modi il career-high da 42 punti.
Gara frizzante e ricca di colpi di scena quella del Golden 1 Center, dove Buddy Hield e lo stesso Washington ingaggiano un duello a distanza che anima la prima metà di gara, che le due squadre che concludono sul 66-67 con un piccolo brivido per l’incidente capitato a LaMelo Ball, che prima di aggiornare il career-high a 12 assist va a schiantarsi con le sedie in panchina per recuperare un pallone vagante.
Come si diceva, a decidere un match equilibrato dal primo all’ultimo minuto è stato Monk, che ha trovato il canestro vincente con fallo commesso da Richaun Holmes: libero convertito e vittoria Hornets.
Punteggi altissimi per gli starter dei Kings: 30 punti per Hield, 28 per Barnes, 24 per Bagley, ma solo 11 dalla panchina, tutti firmati Bjelica.
(14-20) Atlanta Hawks 99 – 109 Miami Heat (17-17)
Tornano a vedere la luce gli Heat, che pareggiano il record vittorie-sconfitte grazie al prezioso successo – il sesto di fila – ottenuto all’AmericanAirlines Arena contro gli Hawks.
Pur senza Butler, fermo ai box per un’infiammazione al ginocchio, partono con il piede giusto i padroni di casa, che chiudono il primo quarto sul 21-26 per poi ripetersi anche nella seconda frazione, in cui Miami rosicchia altri 5 punti alla concorrenza per il 44-54 all’intervallo. Dieci punti di differenza all’intervallo che si manterranno tali anche al termine del match, con gli Hawks che si affidano alla vena offensiva di un John Collins da 34 punti e 10 rimbalzi ma senza poter contare su Trae Young, che chiude con soli 15 punti – ma anche 9 rimbalzi e 8 assist – dopo aver segnato i primi solo a fine primo tempo.
Doppia doppia da 20 punti e 14 rimbalzi per Clint Capela, mentre tra le fila degli Heat spiccano i 24 punti e 7 assist di Kendrick Nunn e i 16+13 messi a referto da Bam Adebayo.