NBA Top Shot, la nuova piattaforma per la commercializzazione di frame video inaugurata sei mesi fa, ha superato i 230 milioni di dollari di transazioni economiche. Un progetto, quello inaugurato dalla lega di pallacanestro più famosa al mondo, che potrebbe rivoluzionare l’universo delle carte collezionabili e degli highlights sportivi. Aprendo il mondo dei video cestistici al mercato secondario. Ed entrando, primo sport a farlo, nel panorama della crypto technology. Ma come funziona NBA Top Shot?
NBA Top Shot, cos’è e come funziona
La NBA ha sempre dimostrato di avere la capacità di comprendere le evoluzioni del mercato, riuscendo spesso ad anticipare le tendenze e farle sue. Il concetto di Game Experience ad esempio, cioè l’insieme di attività di intrattenimento collaterali all’evento sportivo, è nato proprio grazie alla NBA. Il lancio delle magliette verso gli spettatori, le camere messe a disposizione del singolo per richieste di matrimonio ma anche i giochi a premi monetari negli intervalli sono nati proprio nei palazzetti americani. Ora, con NBA Top Shot, questa tensione innovativa potrebbe coniugare la tecnologia Blockchain con il mercato delle collezioni sportive. Perché il futuro pare spingere proprio verso l’evoluzione digitale del mondo ludico-collezionabile. E la NBA ha abbracciato questa evoluzione coinvolgendo il mondo dei video sportivi.
Il principio di Top Shot è quello di un sito per la vendita e lo scambio di “carte” virtuali collezionabili, che gli utenti acquistano singolarmente o in pacchetti contenuti in dei box. Proprio come le figurine cartacee o le carte giocabili collezionabili. Ogni “carta” però è in realtà il frame video, l’highlight, di un’azione NBA. Il fruitore può, quindi, comprare la carta contenente un video della schiacciata di Ja Morant ma anche il pacchetto dei “moments” più iconici di LeBron James. Con le carte però non si acquista la proprietà esclusiva di quella serie di video. L’utente non diventa proprietario dei diritti sull’highlight, ma possessore di una versione concessa in edizione limitata, con l’originale che rimane della NBA. Questi box poi possono essere rivenduti o scambiati con altri membri della community. I pacchetti base partono da un valore di 9 dollari, dove l’utente compra al buio, selezionando però un tema di riferimento. Si può quindi comprare il box con i migliori assist 2020 o uno con le migliori azioni dei rookie.
Alla base di così tanto interesse, e investimenti, vi sono due fattori. Il primo è l’espansione del collezionismo virtuale, che nel 2020 è esploso e sta continuando a crescere come mercato. Il secondo è il fatto poi che questi box non siano semplici oggetti virtuali, ma che contengano un frame video, anche se non esclusivo di una azione sportiva. Ciò fa si che l’oggetto elettronico, la carta, abbia potenzialmente un valore intrinseco ed autonomo. E l’interesse di tutti coloro che hanno già investito in Top Shot è il binomio di questi due fattori. Come ha spiegato il proprietario dei Dallas Mavericks Mark Cuban, che ha recentemente acquistato carte riguardanti la sua franchigia.
“Per molti l’idea che un CryptoAsset possa essere una riserva di valore è folle. Per loro, non c’è nessun “lì”. Non c’è valore intrinseco. Per loro è una rappresentazione digitale di niente, per la quale i pazzi pagano bei soldi. Non è così.
Alcune persone potrebbero lamentarsi che posso ottenere lo stesso video su internet ovunque e in qualsiasi momento e guardarlo. Beh, indovinate un po’, posso ottenere la stessa immagine su qualsiasi carta fisica tradizionale su internet e stamparla, e questo non cambia il valore della carta.”
L’idea è, quindi, che NBA Top Shot possa dare il via a un collezionismo sportivo 2.0, che dalle figurine e dalle carte collezionabili giocabili reali si trasla nel mondo del virtuale. Dotandole in più di un video che ricorda la prodezza del proprio beniamino. E che questo poi crei – sta già avvenendo a quanto pare – un mercato del mondo dei collezionabili digitali, come è accaduto, ad esempio, nel caso delle figurine sportive.
Proprio come per una figurina, ci sono diversi parametri che determinano il valore di ogni box: spettacolarità dell’azione, qualità audio e video, fama del giocatore coinvolto. A rendere questi parametri una cifra in dollari ci pensa poi Dapper Labs, l’azienda che collabora con la NBA in Top Shot.
La Blockchain alla base della piattaforma
Il principio su cui si fonda la nuova piattaforma, che è anche il motivo per cui ha attirato così velocemente investitori e capitali, è la Blockchain. Questa tecnologia – che letteralmente vuol dire catena di blocchi – è utilizzata nel mondo delle criptovalute, perché ne tutela la sicurezza e la tracciabilità. La Blockchain consente infatti di gestire informazioni di un oggetto elettronico, come le transazioni di un criptovaluta, senza che sia necessario un ente centrale. Come in una catena ogni nuovo dato viene aggiunto all’oggetto originale creando uno storico all’interno dello stesso, senza che però gli anelli precedenti possano essere modificati. Questo permette sia di avere la garanzia che l’oggetto elettronico rimanga inviolato sia la velocità di poter usare lo stesso senza dover passare attraverso un ente che ne registri ogni movimento, come una banca.
Nell’ultimo periodo alcuni pionieri hanno provato a declinare la Blockchain in altri usi, anche ricreativi. Tra i quali la società Dapper Labs, partner fondamentale nello sviluppo di NBA Top Shot.
Dai gattini alla pallacanestro
Dapper Labs è una compagnia nata nel 2017 in Canada e specializzata nel mondo ludico legato alla tecnologia Blockchain, come ribadito nella propria descrizione. “The serious business of fun and games on the blockchain“. La società è diventato famosa al vasto pubblico grazie a CryptoKitties, un gioco virtuale in cui si collezionano e si scambiano – tramite transazione economica- gattini virtuali. Lanciato a fine 2017 il gioco consiste nel collezionare felini virtuali creati con la tecnologia Blockchain, e quindi unici uno dall’altro. Il videogioco ha avuto talmente successo che il gattino in 256 bit più costoso è stato venduto ad oltre 110 mila dollari.
La collaborazione tra NBA e Dapper Labs è iniziata nel 2019, quando l’azienda canadese ha richiesto i diritti – per il Brasile – del campionato di pallacanestro americano perché aveva iniziato a progettare un gioco di token. L’idea era quella di creare una piattaforma in cui i fan, attraverso l’acquisto di token contenenti clip dei propri beniamini, potevano creare squadre virtuali e sfidare gli altri utenti. Come aveva dichiarato lo stesso CEO della compagnia, Roham Gharegozlou:
“Grazie a NBA Top Shot, gli appassionati di basket potranno interagire con le loro squadre e giocatori preferiti in un modo mai visto prima. Utilizzeremo le più recenti tecnologie blockchain per creare esperienze limitate e autentiche, nonché portabili e permanenti, in una maniera senza precedenti nel mondo dei servizi digitali.”
La versione attualmente consultabile di NBA Top Shot è Beta, anche se si possono già effettuare transazioni. Manca però la parte ludica, ancora in fase di creazione. Come Hardcourt, dove si potranno creare quintetti e sfidare altri giocatori.
Ad oggi la carta più costosa acquistata è stata quella di LeBron James, per oltre 200 mila dollari. Ma è già all’asta una card di Ja Morant che sfiora i 250k. NBA Top Shot infatti sta attualmente vivendo una bolla espansionistica veloce e incontrollata. Basti pensare che il valore monetario transitato è raddoppiato nelle ultime due settimane. Non solo Cuban a quanto pare ha intuito le potenzialità di trading della piattaforma. Una piattaforma che, nominalmente, sarebbe stata concepita come un gioco. Ma che, come CryptoKitties, sta diventando sempre di più una borsa virtuale 3.0.