La discussione tra LeBron James e Zlatan Ibrahimovic continua ad arricchirsi di nuovi capitoli. Lo svedese aveva accusato il giocatore dei Lakers di interessarsi troppo alla politica; LeBron aveva risposto che non smetterà mai di combattere per la giustizia sociale, contro il razzismo. E anche Enes Kanter era d’accordo.
Dall’Ariston, a Sanremo, Ibra aveva replicato ulteriormente, distinguendo politica da anti-razzismo, chiarendo la sua posizione, e invitando ancora una volta James a concentrarsi solo sullo sport.
Ma LeBron ha voluto ribadire ancora una volta la sua posizione di atleta impegnato socialmente, rispondendo (stavolta indirettamente) a Ibrahimovic. Lo ha fatto con il seguente tweet, condividendo un articolo di giornale sul caso Loeffler:
La proprietaria della franchigia di Atlanta in WNBA, Kelly Loeffler, aveva rifiutato, al tempo, di incontrare la sua ex-giocatrice Renee Montgomery. Montgomery aveva deciso di impegnarsi, come diversi colleghi e colleghe, nella lotta al razzismo e all’ingiustizia, prendendosi un anno di pausa dal basket giocato. La Montgomery aveva appunto chiesto un incontro alla Loeffler per discutere di queste tematiche. Incontro che però è stato rifiutato dalla proprietaria della franchigia, evidentemente poco interessata a determinati argomenti.
La proprietaria, candidatasi ad un posto nel Senato americano, perde però malamente le elezioni. Le pressioni iniziano a farsi più forti e più ampie: in tanti, tra tifosi, colleghi e dirigenti, vogliono che ceda la franchigia. Le Atlanta Dream vengono così vendute ad un gruppo di proprietari, tra cui figura anche Renee Montgomery. Una storia incredibile di rivalsa, che sta avendo pochissimo spazio sui media.
Un’ennesima storia che dimostra come sport, razzismo e politica, negli Stati Uniti, siano intrinsecamente collegati e interconnessi.
LeBron ha scelto di rispondere con un critico e sarcastico “Stick to sports…”, citando Ibrahimovic, per far comprendere indirettamente quanto sia inevitabile doversi occupare anche di politica e razzismo per delle persone così socialmente esposte. Specialmente in un paese come gli Stati Uniti.
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