(10-25) Detroit Pistons 129 – 105 Toronto Raptors (18-17)
La prima sorpresa della notte arriva dal Canada, con i Raptors che si lasciano sorprendere da dei Pistons decisamente più arrembanti del solito, che grazie a ben due triple doppie firmate Plumlee e Smith Jr. interrompono la striscia di tre sconfitte consecutive tornando negli USA con il decimo successo stagionale.
Primo quarto ad altissima intensità – e difese da rivedere – che si conclude sul 43-37, punteggio che gli ospiti ritoccano ulteriormente in proprio favore nel corso del secondo periodo. All’intervallo lungo è 69-60, ma chi si aspettava una rimonta da parte dei padroni di casa – privi, bisogna dirlo, di Siakam, VanVleet e Anunoby – è rimasto inevitabilmente deluso: i ragazzi di Scariolo, che per la seconda volta in stagione sostituisce coach Nurse, non riescono a tornare in partita, con gli ospiti che veleggiano senza affanni verso un meritato successo.
14 punti, 11 rimbalzi e 10 assist per Mason Plumlee, a cui fanno eco i 10 punti con 11 assist e 12 rimbalzi di Dennis Smith Jr.
25 punti anche per Ellington, mentre ai Raptors non bastano i 36 di Norman Powell e i 21 di Kyle Lowry.
(16-18) Indiana Pacers 114 – 111 Cleveland Cavaliers (15-21)
Rimonta vincente per i Pacers, che ringraziano un T.J. McConnell da record – 9 palle rubate nel solo primo tempo, nuovo primato NBA – per superare in volata i Cavs e interrompere una striscia di quattro sconfitte consecutive.
Già, perché dopo un primo quarto senza vincitori né vinti (28-28) erano stati proprio i padroni di casa a fare il primo passo verso la vittoria, riuscendo a racimolare 10 punti di vantaggio prima che la seconda sirena decretasse il nuovo record di McConnell (51-61).
Nella ripresa il divario si fa anche più ampio, con i Cavs che finiscono per condurre anche di 19 punti, ma a quel punto nella mente degli ospiti sembra scattare qualcosa: i ragazzi di coach Bjorgkren cambiano passo e riescono a risalire la china, portandosi in testa a un minuto dalla fine grazie alla tripla del 108-106 firmata Justin Holiday. Dylan Windler riporta i suoi a -1 sul 112-111, ma poi ci pensa Malcolm Brogdon a mettere la parola fine sull’incontro con i liberi finali che sanciscono la vittoria di Indiana.
29 punti in 35 minuti per l’ex Rookie of the Year, con McConnell che invece va in tripla doppia grazie a 16 punti, 13 assist e 10 palle rubate. Per i Cavs, invece, spiccano i 32 punti e 10 assist di Collin Sexton e i 17 punti a testa realizzati da Dean Wade e Jarrett Allen.
(19-17) Golden State Warriors 106 – 108 Portland Trail Blazers (20-14)
E’ lotta fino all’ultimo possesso al Moda Center di Portland, dove i padroni di casa la spuntano sui Warriors grazie a una prodezza del solito Damian Lillard, capace di mandare a bersaglio la tripla che a 13,7 secondi dalla fine vale sorpasso e vittoria per i Blazers.
22 punti a testa per lo 0 e per Carmelo Anthony, che guidano Portland in una gara molto equilibrata: dopo un inizio sprint di Golden State (15-2), a fine primo tempo sono proprio gli ospiti a condurre per 56-55, con la battaglia che si protrae inevitabilmente anche nel terzo quarto, che vede però i Blazers mettere la freccia e tornare sul +2.
Alla fine scocca l’ora di Lillard, che dall’arco decide alla sua maniera una gara che ha visto protagonista anche un super Steph Curry, autore di 35 punti, 7 rimbalzi e 5 assist, che non bastano però a Golden State per tornare nella baia con la vittoria in tasca.