(15-21) Oklahoma City Thunder 107-102 San Antonio Spurs (18-14)
Entrambe azzoppate dagli infortuni e in attesa della pausa All-Star per recuperare i propri acciaccati: OKC e Spurs si sfidano in questa ultima sfida di metà stagione e i Thunder riescono ad avere la meglio. La partita vive a due velocità. Nella prima metà di gara la sfida è in controllo dei texani, che vanno a riposo sul 61-50. Il confortevole vantaggio viene però gettato alle ortiche dagli Spurs nella seconda metà di gara. Trascinati da Gilgeous-Alexander, i Thunder registrano una seconda metà di partita da 57-41, che dà loro la spinta decisiva per vincere. Colpa anche delle 19 palle perse da San Antonio (7 nel solo terzo quarto), tramutatesi in 26 punti per gli avversari.
(14-22) Sacramento Kings 119-123 Portland Trail Blazers (21-14)
Ancora lui, ancora Damian Lillard. Il giocatore più clutch della NBA regala un’altra performance da stropicciarsi gli occhi, l’ennesima, ancora una volta decisiva per la vittoria di Portland. Che la serata fosse delle migliori lo si poteva già intuire dai 15 punti nel primo quarto. La partita rimane in equilibrio, anche se Portland sembra poter dare lo strattone decisivo. Così non è: anzi, a 3.49 minuti dal termine i Kings vanno sul 108-103. È adesso che Lillard decide di vincere la partita. Un jumper, un lay-up e un paio di triple in rapida successione, ridanno la leadership ai Blazers. Sacramento la riapre nel finale e i tiri liberi di Fox, col secondo sbagliato intenzionalmente, sono oggetto di review per capire se la palla abbia toccato o meno il ferro. Il possesso torna quindi a Portland e Lillard fa 44 in lunetta, chiudendo la partita.
(19-18) Golden State Warriors 98-120 Phoenix Suns (24-11)
16 vittorie nelle ultime 19 e secondo posto confermato nella Western Conference: i Suns continuano a volare. Questa partita in particolare è un dominio assoluto, giustificato dalle tante assenze di Golden State, che deve rinunciare a Curry e Green. I Suns quindi sbrigano la pratica senza alcun patema, guidando nel punteggio (quasi) dall’inizio alla fine. Il 62-51 di metà gara diventa anche +20. Phoenix manda in doppia cifra 7 giocatori e così coach Monty Williams può tenere a riposo i titolari per tutto il quarto periodo.