Il mondo delle criptomonete si sta – giorno dopo giorno – facendo strada tra i merchant americani. Negli ultimi mesi il fenomeno è esploso con l’intero mercato delle cripto in rialzo. Le ultime mosse di Elon Musk, poi, hanno dato una grossa sferzata. L’imprenditore negli ultimi mesi ha acquistato più di un miliardo di Bitcoin e indicato Dogecoin come la prossima cripto da ‘proteggere’.
Ebbene, ora anche Mark Cuban sembra avere accettato la sfida delle monete virtuali accettando transazioni in Dogecoin per l’acquisto di biglietti e merchandising dei Dallas Mavericks. È la prima franchigia NBA ad aprirsi al ‘DOGE’. Nel 2018, i texani avevano già annunciato l’apertura a Bitcoin ed Ether.
Per chi non sapesse esattamente cosa sia questa particolare cripto, il Dogecoin (DOGE) – basato sul popolare meme “doge” – è una valuta digitale open source creata da Billy Markus (Portland, Oregon) e Jackson Palmer (Sydney, Australia) nel dicembre 2013. I creatori di Dogecoin l’hanno immaginata come una criptovaluta divertente e spensierata che avrebbe avuto un maggiore appeal oltre al pubblico principale di Bitcoin, poiché basato su un meme di cane. Il CEO di Tesla, come detto, ha pubblicato diversi tweet sui social media secondo cui Dogecoin è la sua moneta preferita, invitando le persone ad acquistarla.
Cuban, in una intervista rilasciata a Yahoo Finance, ha quindi commentato la volontà dei texani:
“I Maverick hanno deciso di accettare Dogecoin come pagamento per i biglietti e merce dei Mavs per una ragione molto importante e sconvolgente: perché possiamo! Perché possiamo e abbiamo scelto di farlo. Abbiamo scelto di farlo perché a volte negli affari devi fare cose divertenti, coinvolgenti. Quindi accetteremo Dogecoin, oggi, domani e forse per sempre. Per quelli di voi che vorrebbero saperne di più su Dogecoin, vi incoraggiamo vivamente a parlare con i vostri ragazzi che sono su TikTok e chiederglielo. Saranno in grado di spiegarvi tutto.”
Sembra essere chiara anche la volontà di Cuban nel tentare di aprire alle cripto poiché esposto in prima persona in investimenti di certo innovatavi, ma anche rischiosi e ad alta volatilità. Si accoderanno anche le altre franchigie? La sensazione è che qualcosa si stia muovendo e anche rapidamente. La NBA, come sempre, sarà la prima eventualmente a prendere posizione. E l’ha già fatto parzialmente con la creazione di NBA Top Shot.
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