(18-22) Indiana Pacers 137 – 110 Miami Heat (23-19)
Serata da dimenticare per Miami all’AmericanAirlines Arena, dove i padroni di casa incappano in una sonora sconfitta per mano dei Pacers.
Avvia di gara equilibrato e apparentemente brillante da entrambe le parti (32-30), dopodiché la serata di grazia dei ragazzi di coach Bjorkgren può ufficialmente avere inizio: a fine secondo quarto sono dieci le lunghezze di scarto tra ospiti e padroni di casa (68-58), con Brogdon e compagni che dilagano una volta per tutte al rientro dall’intervallo lungo.
La replica degli Heat tarda ad arrivare e i Pacers ringraziano, punendo con una certa regolarità le tante, troppe, sbavature della difesa di Miami. Con i suoi 27 punti è proprio Malcolm Brogdon a prendersi la palma di miglior realizzatore di serata, mentre Sabonis firma la doppia doppia d’ordinanza (13+15) al pari di TJ McConnell, autore di 16 punti e 15 assist dalla panchina. 20 punti per Adebayo e 17+8 per Butler, non sufficienti ai padroni di casa per uscire vincitori dal loro stesso parquet.
(22-20) Golden State Warriors 116 – 103 Memphis Grizzlies (18-20)
Colpo esterno dei Warriors, che in quel di Memphis riescono ad avere la meglio sui Grizzlies nonostante l’assenza di Curry grazie ai 40 punti di Andrew Wiggins, che aggiorna così il suo personale season-high.
Ospiti che conducono sin dai primi minuti di gioco, chiudendo il primo quarto sul 34-26 e arrotondando ulteriormente il punteggio a proprio favore con altri undici punti di scarto guadagnati prima dell’intervallo lungo.
Con un’abbondante doppia cifra di vantaggio a separare Warriors e Grizzlies, i ragazzi di coach Kerr possono dormire sogni relativamente tranquilli al rientro dagli spogliatoi, limitandosi a gestire il risultato senza che i padroni di casa diano l’impressione di poter realmente tornare in partita.
25 punti per Jordan Poole, partito in quintetto per via del problema al coccige accusato da Curry nella vittoria contro Houston di due sere fa; dall’altra parte, invece, doppia doppia da 10 punti e 16 rimbalzi per Jonas Valanciunas, mentre Ja Morant si ferma a quota 14 punti.
(18-22) Chicago Bulls 127 – 131 Denver Nuggets (24-16) [OT]
E’ servito un overtime al Pepsi Center di Denver per decretare chi tra i padroni di casa dei Nuggets e i Bulls di coach Donovan meritasse di più la vittoria.
Alla fine, a spuntarla sono stati proprio i Nuggets, che grazie ai 34 punti a testa di Jamal Murray e Nikola Jokic – a un passo dalla tripla doppia con i suoi 15 rimbalzi e 9 assist – sono riusciti a rimettere in piedi un match che non era certo iniziato sotto i migliori auspici.
Sono gli ospiti, infatti, a firmare il primo parziale della gara, chiudendo il primo quarto sul punteggio di 30-20. Con il passare dei minuti i Bulls sembrano in grado di contenere la verve dei padroni di casa, presentandosi all’ultimo periodo con 8 punti di vantaggio sulla concorrenza, gap che i Nuggets riescono però a colmare – nonostante il 103-89 firmato Coby White a 8 minuti dalla fine – grazie alla rimonta portata a termine nel finale di quarto con la tripla del pareggio di Murray a 0,4 secondi dalla fine.
Una volta giunti all’overtime, l’inerzia della gara sorride inevitabilmente ai padroni di casa, che forti di un tasso tecnico superiore alla controparte riescono a mettere in cassaforte un successo particolarmente sofferto, nonostante i 32 punti del solito Zach LaVine.