L’ultimo mese e mezzo degli Houston Rockets ha sancito il crollo definitivo della franchigia texana dopo l’addio di Russell Westbrook, di James Harden e – il più recente – di PJ Tucker accasatosi ai Bucks. Le 20 sconfitte consecutive interrotte solamente dalla vittoria nella scorsa notte contro i Toronto Raptors, sono un chiaro segno che qualcosa non sta funzionando. Nonostante questo, i texani vogliono rimanere positivi.
Il rientrante John Wall – intervistato a fine gara da Salman Ali e autore di una tripla doppia nella gara vinta contro i canadesi – ha voluto sottolineare uno dei pochi aspetti lieti di questa annata dei Rockets: la crescita esponenziale di Christian Wood, stella del futuro strappata ai Detroit Pistons:
“Da quando è arrivato qui e da quando è tornato dall’infortunio, Wood si fa sentire di più in campo; è un leader vocale.”
L’ala grande di Silas ha firmato un triennale da 41 milioni di dollari e in stagione viaggia intorno a 22 punti e 10 rimbalzi. Proprio il rapporto con il coach Silas è il segreto della crescita di Wood che ha dichiarato ai microfoni dei giornalisti di Houston:
“Sono venuto qui per lui.“
Questa per i texani è una stagione di ricostruzione, devono metabolizzare gli addii delle loro superstar e riorganizzare la franchigia per affiancare un roster giovane e competitivo alla leadership di Wood.
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