Le lacrime di coach Stephen Silas, nella conferenza post partita contro gli Oklahoma City Thunder, avevano fatto il giro del mondo, suscitando anche molta compassione nei confronti del giovane coach degli Houston Rockets, giunti alla 20esima sconfitta consecutiva.
Dopo 24 ore però, quelle lacrime si sono trasformate in un sorriso, difficile da contenere anche dalla mascherina protettiva. Un sorriso carico di gioia, grazie alla vittoria 117-99, ottenuta contro i Toronto Raptors. Gioia che Silas ha portato anche nella video conferenza con i giornalisti, dove ha dichiarato:
“È una sensazione indescrivibile. Sono davvero orgoglioso dei ragazzi. Quando affronti le partite con passione e dedizione, quando lotti con tutte le tue forze ma i risultati non arrivano e vedi la delusione sulle facce dei tuoi giocatori, non è bello. Poi però arrivano serate come questa dove entri nello spogliatoio e vedi solo gioia e felicità. Voglio dire…è fantastico”
Coach Silas ha anche ringraziato i colleghi che lo hanno contattato nelle ultime 24 ore per rincuorarlo e sostenerlo, raccontandogli delle serie interminabili di sconfitte che hanno vissuto e di come ne erano venuti fuori. Chiacchierate che risollevato il morale del giovane allenatore, che adesso guarda al futuro con rinnovato ottimismo, con la speranza che gli infortuni smettano di tormentare la sua squadra.
Se è vero che 20 sconfitte consecutive sono tante, vale la pena ricordare che molte di esse sono arrivate in situazione di emergenza, con un roster decimato dalle assenze di giocatori chiave. Assenze che però non devono fornire un alibi, come ha sostenuto John Wall, il primo ad abbracciare Silas alla sirena finale:
“È vero, spesso non siamo stati al completo ma non è una scusa. Tutte le squadre hanno avuto infortuni o giocatori sottoposti a protocolli di salute e sicurezza. Abbiamo giocato e siamo stati meno bravi dei nostri avversari: ecco cosa è successo”
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