Mare mosso e vento di tempesta in casa Toronto Raptors. La franchigia canadese, dopo diverse stagioni tra le prime dell’Est – e dopo aver portato il titolo nel freddo nord – pare aver esaurito il suo corso. Una consapevolezza amara che però risulta evidente dall’addio in estate di alcuni dei protagonisti dell’impresa di due anni or sono, ma anche dai risultati che quest’anno faticano ad arrivare. L’undicesima posizione occupata ad oggi, pare indicare la fine di un ciclo, con la probabilità di rimanere fuori dai Playoff. Dopo sette apparizioni consecutive.
L’ultimo risultato però, ossia la sconfitta contro Cleveland, sembra esser stata digerita molto meno bene rispetto a quelle precedenti. Soprattutto da Pascal Siakam. Il lungo camerunense infatti è stato multato dalla franchigia per 50mila dollari per aver insultato il proprio allenatore.
Pare improbabile che questo nervosismo sia stato provocato solamente dalla sconfitta per mano dei Cavaliers, per quanto questi siano messi ancor peggio di Toronto. Molto più probabile invece che sia stato uno sfogo dovuto ad un periodo molto negativo per i dinosauri, che hanno raggiunto quota 9 sconfitte consecutive. Mai così male dal 2013.
A questo poi si aggiungono le voci di mercato che hanno visto coinvolto a gennaio il capitano Lowry ed oggi Norman Powell. Fischi e spifferi che sommati rendono l’idea della crisi in casa Raptors e di una franchigia che, forse, pensava ad una transizione verso un nuovo ciclo in maniera un po’ meno traumatica.
Da capire ora se quello di Siakam sarà solo lo sfogo di un agonista o se questo porterà ad una crisi più seria nello spogliatoio.
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