(21-22) Memphis Grizzlies 110 – 126 Utah Jazz (34-11)
Se appena 24 ore fa ai Jazz era servita ben più dell’ordinaria amministrazione per avere la meglio sui Grizzlies, stanotte la truppa di coach Jenkins non si è rivelata in grado di impensierire particolarmente i più quotati padroni di casa, che raggiungono quota 19 vittorie in fila alla Vivint Arena sbarazzandosi senza troppi problemi della meno attrezzata Memphis.
Il primo quarto è un autentico massacro, con Utah che realizza addirittura 20 punti in più dei diretti avversari (19-39) e si limita poi a gestire blandamente il vantaggio ottenuto nei primi 12 minuti, senza che Ja Morant e soci stavolta riescano a rimettere in discussione il risultato.
Non sarà una novità, ma l’eroe di serata è Donovan Mitchell, che nella notte mette la firma su 35 punti e 7 assist. 16 punti e 14 rimbalzi per Rudy Gobert, mentre un Morant più spento del solito si accontenta di 12 punti e 4 assist in 26 minuti.
(24-22) New York Knicks 102 – 96 Milwaukee Bucks (29-16)
Privi dei vari Middleton, Holiday e – soprattutto – Antetokounmpo, i Bucks commettono il secondo passo falso di fila concedendo una pesantissima vittoria in trasferta ai Knicks di Tom Thibodeau.
Già dalla prima palla a due si può intuire che non sarà una serata indimenticabile per Milwaukee, che al termine del primo quarto concedono 7 punti di vantaggio alla concorrenza (32-25). I Bucks rientrano parzialmente in gara prima dell’intervallo lungo (57-54), ma nonostante lo scarto ridotto i padroni di casa non riescono ad avere la meglio in un finale che vede i ragazzi di Mike Budenholzer sciupare malamente ben tre possessi negli ultimi decisivi 60 secondi.
In assenza del “vero” Antetokounmpo, ci prova Thanasis a raccogliere l’eredità del fratello con 10 rimbalzi e 23 punti, due in più di quelli realizzati da Jordan Nwora. Dall’altra parte, cifre identiche a quelle di quest’ultimo per Alec Burks e RJ Barrett, che aggiunge anche 7 assist.
(32-14) Philadelphia 76ers 112 – 122 Los Angeles Clippers (31-16)
Con tutta probabilità, non era questo il ritorno a Los Angeles che Doc Rivers si augurava, con i padroni di casa che hanno la meglio sui Sixers grazie ai 28 punti di Kawhi Leonard e al season-high da 23 punti fatto registrare da Terance Mann.
Dopo sei postseason raggiunte nel giro di sette anni trascorsi allo Staples Center, coach Rivers non può certo dire di non aver studiato a fondo pregi e difetti degli avversari: ad ogni modo, nonostante un avvio sprint dei Sixers, il primo quarto si rivela equilibrato e all’altezza delle aspettative (30-29), con i padroni di casa che, grazie a un paio di eccellenti parziali, a cavallo dell’intervallo lungo iniziano però a guadagnare sempre più margine sugli avversari, indirizzando la gara su un binario decisamente favorevole.
A quel punto, Philly getta la spugna – un po’ prima del previsto forse – e nell’ultimo quarto Los Angeles si ritrova addirittura sul +19 prima che il ritrovato orgoglio degli ospiti riesca a rendere meno amaro il punteggio finale.
Nonostante l’assenza di Embiid, Tobias Harris è l’ultimo dei suoi ad arrendersi, come dimostrato anche dai 29 punti, 7 rimbalzi e 6 assist di fine gara, mentre Ben Simmons si ferma a 15 punti e 7 rimbalzi. Seconda espulsione di fila per Dwight Howard, apparso decisamente troppo nervoso nelle ultime uscite dei Sixers.