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Corner Three #3: Top e Flop della settimana NBA

Il meglio e il peggio della settimana appena trascorsa

Nella vita mai dire mai. Soprattutto se sei un professionista NBA che si sta affacciando alla trade deadline. Tra cambi di casacca all’ultimo secondo e trasferimenti solo sognati, ancora una volta la chiusura della finestra di mercato NBA non ci ha deluso. Anzi. E nel frattempo, tanto basket giocato. Un recap agile nel nuovo appuntamento domenicale che vi accompagnerà in questa seconda parte di stagione, fino alla postseason. Corner Three, tre momenti top e altrettanti flop dagli ultimi sette giorni.

 

Top

Una trade deadline da record

Grande protagonista della settimana, a mani basse, è stata proprio la chiusura del mercato NBA. Mercato che, come la dama più bella al ballo, si è fatto desiderare e non poco. Prima delle ultime frenetiche ore, la trade deadline 2021 ci raccontava di pochissimi movimenti e al massimo del rientro in azione di alcuni veterani, Trevor Ariza e PJ Tucker su tutti. La quiete prima della tempesta: 16 trade, 23 team coinvolti per un totale di 46 giocatori scambiati. Un record in ogni categoria menzionata. Ed ora la corsa alla postseason diventa tutta un altro spettacolo.

 

Un buzzer beater da Re

Torniamo un attimo al basket giocato. Non dimentichiamoci infatti che l’NBA ha continuato a regalarci dei momenti sportivi incredibili nonostante la trafficatissima finestra di mercato. Il più clamoroso di questa settimana è stato senza dubbio la tripla allo scadere messa a segno dal precario Harrison Barnes, tiro che ha cancellato ogni speranza Cavs di uscire dalla California con una vittoria. E precario s’intende non solo in virtù dei rumors di mercato che lo vedevano lontano dai Sacramento Kings, ma anche visto la condizione di scarsissimo equilibrio nella quale ha dovuto indirizzare la palla verso il ferro avversario: da canestro subito, direttamente dalla linea di fondo, col cronometro che segnava :01,6. Una bomba clamorosa, che tanto ci ricorda quella convertita da Sua Maestà LeBron James nel 2017 contro gli Wizards. Senza però la pacca sul sedere di Beal.

 

L’addio sereno di Vucevic, Gordon e Fournier

Come detto, la trade deadline è imprevedibile e può davvero stravolgere tutto. Chiedere per conferma agli Orlando Magic, che nel giro di poche ore hanno deciso di smantellare il proprio roster per dedicarsi in toto a una ricostruzione quanto mai necessaria. Nikola Vucevic, Evan Fournier e Aaron Gordon sono ora in cerca di maggior fortuna rispettivamente a Chicago, Boston e Denver. I Magic schiacciano quindi il tasto reset e si allontanano da un trio che dalla stagione 2014-15 (primo anno insieme in Florida per loro) è riuscito a conquistare la postseason solamente due volte, con altrettante partite vinte. Una serie di trade che fa felici sia i giocatori che la franchigia, nonostante gli orizzonti differenti.

 

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