(34-16) Brooklyn Nets 107 – 115 Chicago Bulls (20-28)
Il recap di Pasquetta si apre subito con un risultato inaspettato: in quel di Chicago, infatti, i padroni di casa colgono di sorpresa i ben più quotati Nets, che complici le assenza di James Harden e Kevin Durant pagano le troppe disattenzioni e i tanti spazi di conseguenza concessi agli uomini di Billy Donovan.
In avvio di gara sono proprio gli ospiti a spingere con decisione sull’acceleratore: dopo aver concesso tre lunghezze di vantaggio a Brooklyn al termine di un primo quarto tutto sommato equilibrato, Vucevic e compagni mettono infatti il turbo appena prima dell’intervallo lungo, viaggiando su un rassicurante +11 (46-57).
Al rientro dagli spogliatoi i Nets provano senza successo a invertire il trend, incassando invece altri sei punti di scarto dalla concorrenza: troppo pochi, poi, i dodici minuti finali per poter sperare di ribaltare il match in proprio favore.
Tutto sommato, però, quella dei ragazzi di Steve Nash è stata una prova decisamente corale, con ben sette giocatori in doppia cifra e Kyrie Irving a dirigere l’orchestra con 24 punti e 15 assist; dall’altra parte, invece, spiccano le doppie doppie fatte registrare da Nikola Vucevic e Tomas Satoransky – 22+13 per il primo, 19 punti e 11 assist per il secondo – e i 25 punti messi a referto da Zach LaVine, miglior realizzatore della gara.
(22-27) New Orleans Pelicans 122 – 115 Houston Rockets (13-36)
E se anche Lonzo Ball. che non fa certo del tiro dalla lunga distanza il pezzo forte del suo repertorio, si mette in testa di realizzare otto triple, vuol dire che per stanotte non c’è proprio speranza per i Rockets di cogliere il successo numero 14 di questa tribolatissima regular season.
Dopo sette partite di assenza, è stato proprio il fratello maggiore del trio di papà LaVar a fare la differenza nella gara del Toyota Center, dove anche grazie ai suoi 27 punti e 9 assist i Pelicans sono riusciti ad avere la meglio sui padroni di casa.
Ad ogni modo, oltre che nella vena realizzativa di Ball, le ragioni del successo esterno di New Orleans sono da ricercare in un eccellente primo quarto, nel corso del quale i ragazzi di coach Van Gundy si sono subito portati sul +11. Nel terzo periodo è arrivata però la reazione rabbiosa di Houston, capace di ribaltare incredibilmente il parziale, ma alla fine a spuntarla sono stati gli ospiti in virtù degli ultimi 12 minuti giocati ad altissima intensità.
Tra sorpassi e controsorpassi, non sono dunque bastati ai Rockets i 26 punti e 8 rimbalzi realizzati da un sorprendente Kelly Olynyk in uscita dalla panchina.
(23-27) Golden State Warriors 111 – 117 Atlanta Hawks (26-24)
Un super Danilo Gallinari è proprio quel che serve agli Hawks per superare i Warriors di Steve Kerr nel match della Philips Arena, che contribuisce a consolidare ulteriormente le ambizioni dei padroni di casa in ottica postseason.
Come testimoniato da 17 pareggi e dai 16 cambi di vantaggio, il confronto tra Atlanta e Golden State è uno dei più divertenti e bilanciati della notte, con padroni di casa e ospiti che si rivelano ben presto in grado di replicare colpo su colpo alle iniziative degli avversari dando vita a un appassionante botta e risposta.
L’equilibrio regge per tre quarti di gara, finché nell’ultimo periodo la tripla del 98-100 firmata Kevin Huerter dà il là allo slancio decisivo degli Hawks per la vittoriosa volata finale.
25 punti e 10 rimbalzi per Danilo Gallinari in uscita dalla panchina, con Clint Capela che con una prova da 24 punti e 18 rimbalzi riesce a rendere vani i rientri in campo dall’infortunio di Draymond Green e Steph Curry, a cui non bastano neppure 37 punti in 36 minuti per tornare nella Baia con la vittoria in tasca.