Gioca a intermittenza a causa dell’ormai noto colpo al coccige rimediato contro Houston, ma quando è in campo Stephen Curry sale in cattedra. Contro i Milwaukee Bucks, alla quinta partita in trasferta consecutiva e privi di Giannis Antetokounmpo – Curry ha scollinato oltre quota 40 per la quarta volta in stagione. A fine gara i punti sono 41, con sei rimbalzi, quattro assist è un consistente 14-21 al tiro (5-10 dalla lunga distanza).
Rispetto alle rotazioni abituali, Curry è entrato presto in campo nel quarto periodo. La decisione è figlia di un naturale confronto con il coach Steve Kerr. Di seguito il commento dell’allenatore Warriors:
“Avevamo parlato della possibilità di estendere il suo minutaggio. Abbiamo due giorni di riposo e si sente decisamente meglio anche se c’è stato un momento nella partita in cui è caduto e ha sentito dolore. Alla luce di ciò e dei suoi progressi non è stato un problema. Credo sia stato fenomenale. Jrue Holiday è uno dei migliori difensori NBA tra le guardie e ha fatto un gran lavoro [su Steph] pressandolo e mettendo in campo il fisico e la sua stazza. Nonostante tutto, Curry ha scritto 41, abbastanza impressionante. Incredibile.”
Le dichiarazioni a caldo del #30 ricalcano quelle del coach:
“È andata così:
‘Ehi coach, posso giocare due minuti in più stasera?’
‘Sì Steph, benissimo. Ci vediamo tra…quattro minuti’
Non ne farei una mera questione di necessità visto l’andamento della partita. Mi sentivo semplicemente bene. Per quanto riguarda in calendario, senza dubbio i due giorni di riposo che ci aspettano hanno orientato la decisione. Al di là di questo, sapevo di poter giocare di più. Ovviamente, considerata la nostra situazione attuale e visto come si stava mettendo il match era il momento decisivo per vincere. Non so cosa dica il nostro record quando gioco un paio di minuti in più del solito. Stasera però è stato necessario.”
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