(32-18) Milwaukee Bucks 122 – 121 Golden State Warriors (24-27)
La gara più spettacolare della notte NBA va in scena al Chase Center di San Francisco, dove al termine di un’ultima frazione decisamente infuocata a spuntarla per un soffio sono Steph Curry e i suoi fidati scudieri, che colgono un importante successo interrompendo la corsa dei Bucks, alle prese per la seconda serata di fila con l’assenza di Giannis Antetokounmpo.
Orfani della loro stella, i ragazzi di Mike Budenholzer riescono comunque a chiudere la prima metà di gara a contatto con gli avversari nonostante un Curry decisamente ispirato che a fine partita chiuderà con 41 punti e 6 rimbalzi.
All’intervallo, dunque, il tabellone recita 50-53 per i padroni di casa, ma una volta prese le dovute misure sono gli ospiti a tentare la mini-fuga grazie al +8 guadagnato nel corso del terzo periodo.
L’inerzia del match sorride ai Bucks, ma guai a dare per vinti gli uomini di coach Kerr, anche perché c’è un finale ancora tutto da vivere. Detto, fatto: negli ultimi infuocati istanti del match, a un minuto e sei secondi dalla sirena Curry manda a bersaglio la tripla che vale il vantaggio dei suoi, annullato 30 secondi più tardi dal canestro di Jrue Holiday. Alla fine, però, è Kelly Oubre Jr. a firmare il successo dei suoi convertendo i due liberi decisivi a 7 secondi dal termine delle ostilità, condannando i Bucks alla diciottesima sconfitta della stagione.
Esito della gara a parte, in casa Bucks spiccano le prove da 29 e 28 punti di Jrue Holiday e Khris Middleton, mentre Oubre Jr. fa la sua parte con 19 punti e 6 rimbalzi.
(30-20) Portland Trail Blazers 116 – 133 Los Angeles Clippers (34-18)
Tutto facile per i Clippers, che tra le mura amiche dello Staples Center superano senza troppi affanni i Blazers di un Damian Lillard sottotono – solo 11 punti e 6 rimbalzi per lui a fine gara – sfruttando al massimo i 36 punti e 5 assist del ritrovato Paul George.
I padroni di casa mettono una buona ipoteca sul successo finale già nel primo quarto, nel corso del quale i ragazzi di Tyronn Lue rifilano un distacco di 15 punti agli avversari (32-47). Match che appare subito in discesa per i padroni di casa, ma l’orgoglio e il talento di Portland spingono gli ospiti verso una rimonta che, sulla base degli otto punti recuperati prima del break di metà gara, avrebbe anche tutte le carte in regola per concretizzarsi.
Tabellino alla mano, però, ci si rende subito conto che le cose non vanno come sperato da coach Stotts: al rientro sul parquet, infatti, i Clippers tornano a spingere sull’acceleratore, annientando ogni residua speranza di comeback degli ospiti e costringendoli ben presto a sventolare bandiera bianca.
29 punti, 12 rimbalzi e 7 assist per Kawhi Leonard, mentre tra le fila dei Blazers, oltre ai 24 punti di CJ McCollum, è Norman Powell a prendersi la scena con 32 punti realizzati in 37 minuti trascorsi sul parquet.