(24-25) San Antonio Spurs 96 – 106 Denver Nuggets (33-18)
Nonostante la tripla doppia sfumata per via di un rimbalzo mancato – “solo” 9 nella notte, abbinati a 25 punti e 10 assist – è il solito Nikola Jokic a trascinare i suoi nella gara che segna il successo casalingo dei Nuggets sui ragazzi di Gregg Popovich.
Settimo successo di fila per Denver, ottenuto grazie alla costanza e alla pazienza dimostrate nel corso di una gara estremamente bilanciata, che alla resa dei conti premia i piccoli margini guadagnati minuto dopo minuto dalla truppa di coach Malone, brava a tenere a bada una San Antonio con qualche difficoltà di troppo al tiro.
Non è mancato però l’agonismo, a giudicare dall’espulsione rifilata a metà secondo quarto a Malone, reo di aver urlato qualcosa di poco carino agli arbitri dopo una palla persa dal Joker.
Tecnici a parte, segnaliamo la buona doppia doppia fatta registrare da Michael Porter con 18 punti e 10 rimbalzi messi a disposizione della causa di Denver, mentre per i texani Derrick White e Dejounte Murray sono tra i pochi a provarci con i loro 18 punti a testa.
(22-29) New Orleans Pelicans 111 – 139 Brooklyn Nets (36-16)
Gara senza storia quella andata in scena al Barclays Center di Brooklyn, dove i padroni di casa si sbarazzano senza difficoltà dei malcapitati Pelicans sfruttando al meglio i 17 punti, 7 rimbalzi e 5 assist messi a referto da Durant in 19 minuti in uscita dal pino.
Con un panchinaro del genere a disposizione, non era poi così difficile pronosticare il successo casalingo dei Nets, anche perché il parziale di 26-43 fatto registrare nel secondo periodo non lasciava poi troppi dubbi sull’andamento futuro di un match mai realmente in discussione, su cui i ragazzi di Steve Nash mettono una seria ipoteca ben prima della sirena finale.
24 punti e 6 rimbalzi per Kyrie Irving, miglior marcatore dei suoi, seguito a ruota dai 22 di LaMarcus Aldridge. Dall’altra parte, Zion Williamson si ferma a 16 punti in 22 minuti, lasciando dunque a Bledsoe – 26 punti a fine gara per lui – le redini di una squadra che a metà gara stava già meditando sulla prossima partita.
(38-13) Utah Jazz 113 – 117 Phoenix Suns (36-14) [OT]
E’ servito un overtime in quel di Phoenix per stabilire chi tra i padroni di casa e i migliori della classe, i Jazz di Quin Snyder, meritasse di uscire vincitore dal match clou di questo nostro recap.
Come da pronostico, infatti, la gara tra due delle formazioni più in forma di questa regular season si rivela combattuta e piuttosto divertente, anche per via di alcuni errori tecnici da parte di entrambe le squadre che contribuiscono ad alimentare il sacro fuoco dello spettacolo.
Buon per gli amanti della pallacanestro, che dopo aver assistito a un secondo periodo tutto in favore dei padroni di casa – all’intervallo il tabellone recita 40-51 – assistono alla rimonta dei Jazz, che guidati da un Donovan Mitchell da 41 punti e 8 rimbalzi riescono a rimettere in piedi la gara e a forzare il supplementare grazie alla tripla contestatissima del 102-102 mandata a bersaglio da Spida a 10 secondi dalla fine.
Nonostante l’inerzia del match a favore degli ospiti, sono i Suns a mettere a segno i primi cinque punti dell’overtime, nel corso del quale i ragazzi di coach Williams recuperano la freddezza necessaria per chiudere i conti una volta per tutte.
35 punti per Devin Booker, scortato dal fido Chris Paul che a sua volta chiude con 29 punti e 9 assist; doppia doppia invece per DeAndre Ayton, che fa il suo dovere sotto le plance con 18 punti e 12 rimbalzi.