Ancora una volta il nome di Ben Wallace è stato inserito nella lista dei candidati per l’Hall of Fame NBA. L’ex giocatore dei Detroit Pistons, infatti, anche in passato è stato più volte candidato per lo speciale inserimento nell’Olimpo dei più grandi giocatori di pallacanestro, ma per ora il suo nome non è entrato in alcuna classe di Hall of Famer. La verità è che il prossimo maggio scopriremo se sarà la volta buona (o meno) per il lungo esplosivo nativo dell’Alabama. Lui, nel frattempo, non si fa troppi patemi a riguardo, intervistato ai microfoni di The Athletic:
“Perché non sono ancora nella Hall of Fame? Non lo so, amico. Non posso rispondere a questa domanda. Immagino sia solo una di quelle cose che non puoi controllare. Ho fatto quello che ho potuto sul campo. Poi spetta ai tuoi colleghi e a coloro che hanno il potere decidere dire se lo merito o meno.
Se mi dà fastidio non esserci ancora? Non sento frustrazione per questa cosa, perché le persone che prendono queste decisioni sono persone che conoscono bene il basket. Ci sono persone che entrano nella Hall of Fame perché hanno fatto la differenza in attacco o in difesa, quindi – come ho detto poco fa – saranno i miei colleghi e le persone che conoscono bene la pallacanestro a prendere questo tipo di decisione.”
Essere nominato per la Hall of Fame ha un certo parallelismo come la nomination al Grammy. Un artista può essere nominato più di una volta ed essere premiato solo dopo diverso tempo. Bene, questo potrebbe essere il caso di Ben Wallace, comunque già felice per aver ricevuto l’ennesima nomination, ma sempre speranzoso:
“Tutta la mia carriera è stata una lotta. Ciò che riguarda la mia carriera è stata una lotta e ho dovuto lavorare per tutto ciò che ho ottenuto. Immagino non sia diverso anche per questo genere di cosa. Funziona così. Sono stato sottovalutato per tutta la mia carriera, ho dovuto dimostrare il mio valore. Ma a questo punto non posso fare null’altro per mettermi in evidenza. La mia carriera è finita. Il fatto che io continui a essere nominato, però, la dice lunga. Finché continuo ad essere nominato, c’è sempre una buona probabilità di entrare nella prossima classe di Hall of Famer.”
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