Risultati NBA

Risultati NBA: Boston batte Portland! Vincono Nets e Jazz, super momento per George

(37-17) Brooklyn Nets 127-97 Minnesota Timberwolves (14-41)

Rinviata un paio di giorni fa, Nets-Twolves viene recuperata nella tarda serata italiana. Il rinvio, lo ricordiamo, era dovuto all’uccisione di un altro uomo afro-americano da parte della polizia qualche giorno fa. L’accaduto ha scatenato diverse proteste in città e tutte le partite delle squadre di Minneapolis erano state rinviate.

Dopo un momento di raccoglimento pre-partita, Brooklyn-Minnesota può iniziare. I Nets sono senza Harden, Irving e anche Aldridge. Tocca quindi a Kevin Durant farsi carico del peso dell’attacco della squadra. Per KD non c’è alcun problema: nonostante il rientro avvenuto da poco, i punti segnati sono 31, con un ottimo 11/15 dal campo. I Nets iniziano ad allungare già nella prima metà di gara e dopo due quarti sono avanti di 21 lunghezze. La partita è praticamente già conclusa, e nell’ultimo quarto Brooklyn tocca anche il +45.

 

(38-18) Los Angeles Clippers 126-115 Indiana Pacers (25-28)

No Kawhi, no problem. Ancora una volta ci pensa Paul George a trascinare i Clippers alla vittoria. Giunto alla quarta partita consecutiva con almeno 30 punti a segno, PG si destreggia tra i fischi e i ‘boo’ dell’arena che una volta lo idolatrava e fin dall’inizio della partita fa capire quale sarà l’andazzo della serata. I punti personali nel solo primo quarto sono già 15. Nonostante la grande forma di George, i Pacers riescono a non perdere il treno della partita.

Dopo due quarti, il punteggio è di 67-65. Dopo tre, 100-97. Indiana fa affidamento soprattutto sui punti di Brogdon e LeVert. Resta tutto in equilibrio, si diceva, ma solo per tre quarti. Perché nell’ultimo, appena iniziato, i Clippers piazzano un parziale di 8-0, con George a segnare due canestri su tre. Gli ospiti si staccano così nel punteggio e Indiana non riesce più a recuperare.

 

(30-25) Atlanta Hawks 108-103 Toronto Raptors (21-34)

Sette assenze tra le file degli Hawks, tra cui quella di Trae Young. Ma sette – nelle ultime otto partite – sono anche le vittorie di Atlanta, in un momento di grande forma. Nonostante le tante assenze, si diceva. La profondità del roster aiuta tanto gli Hawks a sopperire alle grandi mancanze, e i big in campo rispondono presente.

Bogdanovic chiude a 23 punti, Capela piazza un’altra doppia doppia da 19 punti e 21 rimbalzi. Atlanta esegue bene gli ordini di coach McMillan nella prima metà di gara: tirando col 53% dal campo, gli ospiti vanno a riposo a metà gara sul 66-54. Notevole anche la prima parte di gara di Siakam, che segna 21 punti e l’ultimo canestro pre-sirena.

O meglio, sarebbe stato l’ultimo, se con un passaggio da fondocampo e 0.6 secondi rimasti, Hill non avesse trovato Huerter, capace di bruciare la sirena. Col passare del tempo però gli Hawks si spengono e nel finale rischiano molto. L’ultimo canestro, di Capela, arriva a 2.38 minuti rimasti. Toronto prova a riaprirla con le triple di Flynn, ma senza successo.

 

(34-21) Los Angeles Lakers 101-93 Charlotte Hornets (27-26)

Tante assenze da una parte e dall’altra nella partita tra Lakers e Hornets. I primi, come noto, devono rinunciare da tempo a James e Davis. I secondi invece sono privi di 6 dei migliori 7 marcatori di squadra. Ad avere la meglio sono i campioni NBA in carica, che finiscono un ciclo di 7 trasferte con un record di 4-3.

Dopo una prima metà di gara equilibrata, sul finale di terzo quarto i Lakers toccano il +10 grazie al canestro di Dennis Schroder. Charlotte non si arrende e nell’ultimo periodo erode, punto dopo punto, il vantaggio avversario. A due minuti dalla fine, c’è solo un punto di distanza tra le squadre.

La palla persa da Graham da però ai Lakers un’occasione importante. Così Charlotte, dal poter passare in vantaggio, torna ancora indietro dopo la tripla clutch di Alex Caruso a 43 secondi dal termine. Nel finale Zeller dà un minimo di speranza a Charlotte, ma i falli tattici su Kuzma sono inutili visto che il numero 0 da 4/4 in lunetta e chiude la gara definitivamente.

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Simone Trunfio

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