(29-30) Golden State Warriors 114 – 118 Washington Wizards (25-33)
Il sacro fuoco di Steph Curry si spegne improvvisamente in quel di Washington, dove i ragazzi di coach Brooks colgono un successo di misura al cospetto dell’uomo più in forma della lega e di una squadra apparentemente pronta ad aggiornare finalmente il record stagionale con saldo positivo.
Ci sarà da attendere almeno un altro paio di partite, perché alla Capital One Arena gli ospiti accusano il colpo prima del tempo incassando 16 punti di scarto nel solo primo periodo (20-28), restituendo però quasi completamente il favore prima dell’intervallo lungo (58-60).
Il testa a testa prosegue con Golden State che mette addirittura la freccia nel terzo periodo sfruttando un parziale da 35-26, per poi subire a sua volta il ritorno dei padroni di casa, che anche grazie al sesto fallo commesso da Green e all’estro delle sue stelle riesce a spuntarla nel finale.
Merito dei 29 punti e 10 rimbalzi di Bradley Beal e della tripla doppia da 14 punti, 20 rimbalzi e 10 assist firmata Westbrook, mentre Curry per stanotte si ferma a 18 punti, 8 assist e 7 rimbalzi.
(18-41) Detroit Pistons 117 – 127 Dallas Mavericks (31-26)
Tutto secondo copione in quel di Dallas, dove gli uomini di coach Carlisle superano in scioltezza la concorrenza dei Pistons interrompendo una preoccupante striscia di quattro sconfitte casalinghe,
A giudicare dai 36 punti incassati nel solo primo quarto, il momento no dei Mavericks sembrava destinato a protrarsi ancora per qualche minuto; impressione poi prontamente smentita dai padroni di casa, che già nel secondo quarto rimettono le cose in chiaro riportandosi sul +9 (58-67), un gap che consente loro di limitarsi a contenere le offensive avversarie senza dover spingere troppo sull’acceleratore.
A rispondere ai 26 punti del solito Jerami Grant e ai 24 di Cory Joseph ci pensa – c’erano dubbi? – Luka Doncic, che va a un soffio dalla tripla doppia personale con 30 punti, 10 rimbalzi e 9 assist; 20 punti dalla panchina, invece, per un buon Jalen Brunson.
(32-27) Atlanta Hawks 127 – 137 New York Knicks (33-27) [OT]
Ottavo successo di fila per i sempre più sorprendenti uomini di Tom Thibodeau, che tra le mura amiche del Madison Square Garden devono attendere l’overtime per festeggiare degnamente la vittoria numero 33 della stagione.
Già, perché gli Hawks di Trae Young sono decisamente duri a morire e, trascinati dai 20 punti e 14 assist del proprio leader e dal 25+22 di un ottimo Clint Capela, danno parecchio filo da torcere ai padroni di casa.
E così, con il layup del 119-122 messo a segno a 8 secondi dalla fine da Julius Randle che sembrava poter sedare una volta per tutte la verve di Atlanta e la tripla del pareggio firmata Bogdanovic appena due secondi più tardi, si va dunque all’overtime, nel corso del quale la resistenza degli ospiti si scioglie improvvisamente consentendo ai Knicks di volare verso il successo più serenamente del previsto.
Al di là dei 20 punti a testa dalla panchina messi a segno da Rose e Quickley, il segreto del successo dei Knicks – neppure tanto nascosto – è da ricercare nei 40 punti, 11 rimbalzi e 6 assist di Julius Randle, sempre più a suo agio nei panni del leader dei newyorkesi.