(30-28) Memphis Grizzlies 130-128 Portland Trail Blazers (32-27)
Non finisce il momento di crisi dei Portland Trail Blazers, che contro Ja Morant e soci incappano nella sesta sconfitta nelle ultime sette partite. La stella dei Grizzlies gioca una grande partita e con i suoi 33 punti e 13 assist si prende il palcoscenico della gara. Decisivo anche Dillon Brooks con i suoi 25 punti.
Dopo un quarto di gioco, i Grizzlies sono avanti 28-20. Il vantaggio rimane ancora anche dopo il secondo quarto: il punteggio recita 62-56 per gli ospiti. Alla ripresa delle ostilità il layup di Nurkic prima e la tripla di McCollum poi riportano Portland a solo un punto di distanza dagli avversari. Lillard porta poi in vantaggio i suoi, ma si fa male dopo una brutta caduta. Fortunatamente non è niente di grave, ma lo spavento è forte su tutta la squadra.
Il finale di partita è molto acceso. Morant segna 3 punti in fila e mette i suoi davanti sul 126-123, prima che Powell faccia -1 con il layup a 46 secondi dal termine. I Blazers hanno una grossa chance a 10 secondi dal termine, ma da sotto il canestro Nurkic non riesce a trovare i punti necessari. Dall’altra parte Melton in lunetta fa 2/2 e dà 3 punti di vantaggio ai suoi. Lillard subisce fallo e segna solo uno dei suoi due tiri liberi, chiudendo di fatto la partita.
(38-21) Denver Nuggets 97-118 Golden State Warriors (30-30)
Con 32 punti di Stephen Curry e 19 punti e 12 rimbalzi di Draymond Green, i Golden State Warriors tornano a vincere e lo fanno davanti ai propri tifosi, finalmente riaccorti al Chase Center dopo mesi di assenza. La sfida è di cartello, con un altro candidato MVP come Nikola Jokic. I cori dei tifosi sono però ovviamente di parte, in favore del numero 30.
La serata dei Nuggets inizia però nel peggiore dei modi, quando dopo un minuto scarso dall’inizio della partita Will Barton si fa male ed è costretto a lasciare la gara. Un brutto colpo a livello tecnico e psicologico per gli ospiti, che per tutta la partita non riescono a stare dietro a Golden State.
Decisiva per i Warriors è ancora una volta la panchina, forte di un Kelly Oubre “declassato” a riserva ma in grado di segnare 23 punti, e di un Jordan Poole che segna la tripla che brucia la sirena sul finire del terzo quarto. Gli ultimi due quarti sono i più positivi per gli Warriors, quelli in cui costruiscono il loro vantaggio, segnando col 53-6% dal campo e smazzando 39 assist complessivi.
(32-28) Boston Celtics 104-109 Brooklyn Nets (40-20)
Dei Big 3 è l’unico rimasto, costretto a caricarsi un’intera squadra sulle spalle: Kyrie Irving risponde presente e gioca una grande partita a tutto tondo contro la sua ex-squadra, nonostante delle percentuali al tiro misere. Irving tira infatti 4 su 19 dal campo, ma in compenso, oltre ai 15 punti segnati, smazza 11 assist, raccoglie 9 rimbalzi e ruba 4 palloni. Dall’altra parte, invece, c’è stato un uomo solo al comando: Jayson Tatum, autore di 38 punti e poco assistito dai compagni, specialmente nella prima parte di gara.
Le assenze di Brown e Walker sono molto pesanti per i Celtics che, soprattutto dopo il secondo quarto dei Nets da 39 punti complessivi, si ritrovano costretti ad inseguire. Pesano molto le 19 palle perse nell’economia della partita, tramutate dagli avversari in 32 punti (contro 0 di Boston).
Nonostante tutte le difficoltà del caso, i Celtics riescono a ridurre lo svantaggio di 17 punti a soli 3, quando mancano 3 minuti e mezzo alla fine della partita. Sono due triple consecutive, di Pritchard e Tatum, a spingere il parziale. Ma Brooklyn risponde con una tripla di Harris e una schiacciata di Green, assistito da Irving, per rispedire al mittente qualsivoglia velleità di rimonta e ritornare al primo posto della Eastern Conference.