É risaputo che spesso Shaquille O’Neal risulta essere parecchio critico verso i giocatori della NBA, anche i più forti. Spesso dalle sue affermazioni si scatenano vere e proprie polemiche, generando contrasti non solo tra i tifosi, ma anche con gli stessi atleti. Nonostante tutto, però, ha dimostrato di essere anche in grado di fare un passo indietro rispetto a quanto dice.
Di fatto, nell’ultimo episodio di “All The Smoke” con Matt Barnes e Stephen Jackson, O’Neal si è mostrato parecchio critico nei confronti di Stephen Curry, il quale presto lo ha costretto a rimangiarsi tutto.
Con le ultime mostruose prestazioni e record registrati sul campo, ultimo dei quali le 85 triple triple totalizzate in un mese, il giocatore dei Golden State Warriors ha risposto a tono alle accuse mosse dall’ex Lakers, dimostrando ancora una volta di che pasta è fatto e perché deve essere riconosciuto come uno dei giocatori più forti della lega.
A tal proposito, Shaq ha dichiarato:
“Ammetto che all’inizio della sua carriera non lo vedevo bene. Ero convinto che non ce l’avrebbe fatta, ma ha continuato a dimostrare che mi sbagliavo. E’ per questo se ora è il mio giocatore preferito. Mi piace essere smentito, dunque il mio messaggio ai più giovani resta lo stesso: quando dico qualcosa, dimostrami che ho torto”.
O’Neal ha anche parlato dell’impatto che Curry ha avuto sulla pallacanestro, in particolare sulle generazioni più giovani:
“Steph è probabilmente il giocatore più influente quando si ha a che fare con i più giovani, giusto? Vedo sempre più ragazzi ispirarsi al suo stile di gioco, imparando e osservando ogni aspetto. Sono già in grado di fare cose che neanche io riesco a fare e questo è sorprendente”.
In questa stagione, complice il nuovo assetto del roster e la mancanza di Klay Thompson, Curry ha dovuto sollevare la squadra e alzare il livello per permettere alla franchigia di raggiungere i playoff. Il talento del giocatore è indiscusso e, in particolar modo quest’anno, si è visto quanto ancora sia in grado di risultare determinante sul campo.
Attualmente i Warriors sono alla decima posizione della Western Conference a solo una sconfitta di distanza dai Memphis Grizzlies, che sono invece ottavi.
Con un record 31-30, dunque, la franchigia ha ancora 11 partite sul calendario per spingere al massimo e cercare di entrare anche quest’anno nella corsa per il titolo.
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