(35-32) Boston Celtics 99 – 121 Chicago Bulls (28-39)
Il ritorno dei tifosi allo United Center di Chicago dopo oltre un anno di assenza forzata coincide con il netto successo casalingo della squadra di Billy Donovan, che pur con le speranze di prendere parte al play-in ormai ridotte al lumicino – tre gare di scarto da Washington con sole cinque partite ancora da giocare – non perde l’occasione per prendersi la vittoria a scapito dei più quotati Celtics.
Dopo un primo quarto all’insegna dell’equilibrio (28-30), tra il secondo e il terzo periodo i padroni di casa fanno il passo decisivo verso il successo finale alzando le barricate in difesa e punendo con una certa regolarità le sbavature di Boston nella propria metà campo.
A metà gara, infatti, Chicago veleggia ampiamente sulla doppia cifra di vantaggio (46-60), incrementata ulteriormente nei restanti 24 minuti di gioco senza possibilità di reazione da parte degli uomini di coach Stevens.
A firmare il successo dei Bulls ci pensano Zach LaVine e Coby White, autori di 25 punti a testa, e Nikola Vucevic, protagonista assoluto con la tripla doppia da 18 punti, 14 rimbalzi e 10 assist. Dall’altra parte, l’exploit da 33 punti di Kemba Walker non basta a risollevare gli ospiti: troppo pochi i 9 punti di Tatum e i 4 di Smart.
(21-46) Cleveland Cavaliers 90 – 110 Dallas Mavericks (39-28)
Quinto posto ad ovest messo ulteriormente sotto chiave dai ragazzi di coach Carlisle, che per scongiurare il rischio play-in superano senza troppe difficoltà i Cavs in un match dall’esito tutt’altro che imprevedibile.
Fatta eccezione per il 4-2 dei primissimi secondi di gioco, infatti, come da pronostico è Dallas a dettare il ritmo della gara e a condurre quasi indisturbata, con Doncic e compagni che banchettano senza pietà sulle praterie concesse da Cleveland nella propria metà campo.
Al break tra il secondo e il terzo periodo la gara è già virtualmente chiusa: 37-62 per i padroni di casa, che possono ufficialmente dare il via con largo anticipo al garbage time.
24 punti e 8 assist in soli 23 minuti trascorsi sul parquet per Luka Doncic, con Tim Hardaway Jr. che a sua volta ne mette 20. Complice l’assenza di Kevin Love, i Cavs si affidano ai 27 punti di Collin Sexton e ai 22 di Cedi Osman, che non bastano però ad evitare la nona sconfitta consecutiva.
(16-51) Houston Rockets 133 – 141 Milwaukee Bucks (43-24)
Nonostante una fase difensiva decisamente rivedibile al cospetto dei peraltro incerottati Rockets, i ragazzi di Mike Budenholzer fanno il proprio dovere superando Houston e agganciando i Nets al secondo posto ad est.
Le cinquanta sconfitte collezionate fin qui dalla truppa di coach Silas non lasciano certo ben sperare in vista dello scontro con la corazzata Bucks, eppure Houston sembra reggere bene l’impatto con una contender chiudendo la prima metà di gara su un più che accettabile -1 (63-64).
Tuttavia, al rientro dagli spogliatoi la differenza di valori inizia a emergere in maniera piuttosto netta, con i padroni di casa che cambiano improvvisamente marcia lasciando gli avversari al palo e con 15 punti di distacco da recuperare in vista degli ultimi dodici minuti: un gap troppo importante da colmare, nonostante l’apprezzabile reazione nel finale.
Con Giannis Antetokounmpo che per una sera decide di “fermarsi” a 17 punti, 11 rimbalzi e 7 assist, tocca a Brook Lopez fare la voce grossa con i suoi 24 punti realizzati in altrettanti minuti. Dall’altra parte, 26 punti con tanto di 7 assist – massimo in carriera in entrambe le statistiche – e altrettanti rimbalzi per Kenyon Martin Jr, autore di una prova da incorniciare prima di essere espulso per falli.