Con la netta vittoria di questa notte ai danni degli Orlando Magic, i Philadelphia 76ers hanno ufficialmente conquistato la vetta della Eastern Conference. Traguardo ancora più significativo se si pensa al record stagionale 10-72 di soli cinque anni fa, in un’era Trust the Process che oggi sembra lontanissima.
“E’ un grande risultato, non voglio sottovalutarlo. Ho detto ai ragazzi di godersi il momento, anche se non è questo ciò che vogliamo. E’ una tappa del percorso che vogliamo portare a termine. Credo che per questa squadra, giovane com’è, fosse importante assicurarsi il fattore campo. Dovremmo esserne orgogliosi”
Queste le parole di coach Doc Rivers, vero architetto dei successi Sixers di questa stagione: la franchigia della Pennsylvania non si assicurava il primo posto della propria Conference dalla stagione 2000/01, quando Allen Iverson trascinò i Sixers alle Finals, poi perse contro i Los Angeles Lakers di Shaq e Kobe.
Sul primo posto conquistato ha detto la sua anche la stella del team Joel Embiid, che ai microfoni dei reporter confessa che tutto il successo di questi ultimi anni comincia proprio da quella stagione sciagurata da 10 vittorie totali:
“Nasce tutto da lì, da quel punto siamo solo migliorati. Essere al vertice ci consente di avere il fattore campo dalla nostra, ed è un grande vantaggio visto che siamo stati devastanti in casa. Non perdiamo quasi mai… era impostante arrivare primi”
Le parole di Embiid sono sostenute dai fatti: appartiene infatti a Philadelphia il miglior record casalingo della Eastern Conference, 27-7, a scapito del 20-16 conquistato lontano dalla Wells Fargo Center. Il primo posto evita ai Sixers di incontrare Brooklyn o Milwaukee prima di un’eventuale finale di Conference. Tutti dettagli fondamentali per la corsa alle NBA Finals.
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