Dopo una regular season piena di infortuni, i Brooklyn Nets si preparano al debutto ai playoff praticamente al massimo della condizione. I ragazzi di Steve Nash dunque, si presentano ai nastri di partenza come una delle legittime pretendenti alla vittoria finale. A livello di talento infatti, probabilmente nessuno può competere con loro, specialmente se sono sani.
Se Kevin Durant è probabilmente il giocatore più forte a roster, quello che ha avuto l’impatto maggiore è stato James Harden. L’ex Houston Rockets ha viaggiato a 24.6 punti di media nella sua prima stagione ai Nets ma, nelle uniche due gare che ha giocato dopo l’infortunio al tendine del ginocchio che lo ha tenuto ai box 5 settimane, il Barba ha messo a referto 23 punti combinati (18 e 5) ma sono arrivate comunque due vittorie. Sinonimo che, per essere importante, non importa necessariamente segnare tanto.
“Il mio obiettivo è sempre stato vincere. In passato però pensavo che la vittoria dipendesse dalle mie statistiche e invece mi sono reso conto che non erano sufficienti. Il mio impatto non deve vedersi sul foglio delle statistiche ma sul campo. Devo assicurarmi che la squadra giochi bene e solo una volta fatto ciò, posso concentrarmi su me stesso ed il mio gioco”
Al primo turno Brooklyn se la vedrà con i Boston Celtics. Una sfida sulla carta agevole ma l’esperienza in post season delle due squadre pende nettamente dalla parte dei verdi e nessuno in casa Nets, vuole sottovalutare Jayson Tatum e compagni. Rispetto dell’avversario ma nessuna paura. E in più una dosa di arroganza tipica delle grandi squadre.
“Molte squadre dicono che per vincere devono fare semplicemente quello che sanno fare meglio. Il problema è che molte volte, a loro, non basta. Ma per noi questa è un’ottima citazione. Perchè se veramente facciamo quello che sappiamo fare meglio, sicuramente avremo una possibilità”
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