2. Gara-1 delle NBA Finals 2018
A quale J.R. appartiene l’episodio: J.R. Smith Noncurante
Livello pericolosità: medio/alto
Livello irrazionalità: decisamente alto
Livello spacconeria: decisamente basso
Qui siamo di fronte all’apoteosi della versione noncurante di J.R. Smith, perché si tratta di quello che può essere considerato come l’errore più grave della sua carriera. Per capire il perché basta ripercorrere l’azione: con meno di 5 secondi sul cronometro rimasti nella sfida inaugurale fra Cavaliers e Warriors delle Finali 2018, con il punteggio sul 107 pari, dopo un tiro libero sbagliato da Hill la guardia dei Cavs riuscì a catturare un fortunoso rimbalzo. Invece di concludere immediatamente a canestro e portare in vantaggio la propria squadra, si indirizzò fuori dall’area, continuando a palleggiare con aria spaesata. A nulla servirono le urla di LeBron James, dei compagni e di coach Tyronn Lue che gli indicarono di tirare a canestro. Quando J.R. si accorse dell’errore ormai la frittata era fatta.
La partita terminò con la vittoria di Golden State all’overtime, che poi si incamminarono verso il loro secondo titolo NBA di fila. Smith si giustificò dicendo che pensava che la sua squadra fosse in vantaggio. Secondo The Ringer, però, inizialmente rilasciò dichiarazioni diverse ai reporter: “Sapevo che eravamo in parità, pensavo che avremmo chiamato un timeout. Se fossimo stati in vantaggio, avrei tenuto la palla fra le mani aspettando che facessero fallo su di me”. Forse, più semplicemente, il giocatore si trovava nel panico in un momento così cruciale. Sicuramente, fu un episodio che danneggiò irrimediabilmente la carriera dell’ex Nuggets: è una delle prime cose alle quali i tifosi NBA pensano quando viene pronunciato il nome di J.R. Smith.
In ogni caso, di quella Gara-1 rimarranno due cose:
- Il fermo immagine in cui LeBron James è visibilmente adirato dalla giocata del suo compagno, rivolgendosi a lui con un’espressione perplessa e con le braccia allargate in segno di protesta – immagine che poi è diventata un meme famoso anche oltre i confini NBA;
- L’irrazionalità della giocata, soprattutto perché, volendo dare credito alla teoria secondo cui Smith non sapeva di essere in parità, in un momento simile della partita il punteggio andrebbe sempre tenuto d’occhio.