All’inizio della sua carriera, D’Angelo Russell era considerato il giocatore che avrebbe guidato i Los Angeles Lakers verso la conquista di nuovi titoli. Tuttavia, qualcosa andò storto. Infatti al termine del secondo anno con la franchigia californiana venne ceduto ai Brooklyn Nets.
La sua seconda stagione in maglia Lakers fu caratterizzata da continui alterchi con l’allenatore Byron Scott. Nel suo nuovo libro: “Built To Lose: How the NBA’s Tanking Era Changed the League Forever”, il giornalista Jake Fischer ha trattato questo controverso argomento.
In particolare, il giornalista ha intervistato Jim Eyen, assistente allenatore dei Lakers durante la stagione da Rookie di Russell. Eyen si è così espresso:
“Penso che Byron volesse bene a D’Angelo. Ha preso determinate decisioni, poiché credeva fossero le migliori per la sua crescita. In certi casi ha mantenuto un atteggiamento troppo duro nei suo confronti. Avrebbe dovuto spronarlo maggiormente, infondergli energia, ma non andò così.”
Secondo Fischer, Russell non usò mezzi termini per descrivere il suo coach:
“È un’idiota. Penso che in certe occasioni sia appositamente severo nei miei confronti. Non lo giudico come uomo, ma in qualità di allenatore non è in grado di svolgere il suo lavoro.”
Recentemente Russell ha ammesso che anche lui ebbe le sue colpe:
“Ero giovane e ingenuo. Facevo di tutto pur di non parlargli.”
Dopo il suo addio ai Lakers, Russell ha disputato buone stagioni ed è sicuramente migliorato dal punto di vista comportamentale. Nel 2019 è stato convocato per l’All-Star Game e attualmente milita nei Minnesota Timberwolves.
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