Dopo lo switch effettuato all’interno del front office dai Boston Celtics, con l’ingresso di Brad Stevens al posto di Danny Ainge, è già arrivata la prima mossa di mercato NBA. L’ex coach di Boston ha infatti deciso di spedire Kemba Walker ad Oklahoma City, riprendendosi Al Horford e aggiungendo un contratto più flessibile come quello di Moses Brown. Qual è la motivazione di base che ha spinto i Celtics a ‘liberarsi’ di Walker?
In un articolo pubblicato sabato, Jared Weiss di Athletic ha citato fonti interne della franchigia per indicare come la stessa abbia notato “diverse disfunzioni nello spogliatoio” durante la stagione 2020-21 che includevano anche un “rapporto di piena di tensione” tra Walker e l’allora capo allenatore Brad Stevens.
Secondo la testata sportiva americana, Stevens sarebbe stato visto in diverse occasioni “più duro con Walker che con le altre stelle della squadra”. Diversi membri dello spogliatoio, poi, pensavano che Stevens preferisse Marcus Smart rispetto ad altri “giocatori chiave” e che quest’ultimi avevano espresso desiderio di cambiare coach.
Ecco perché ora Boston ha deciso di spedire altrove il suo playmaker. Ed era una mossa necessariamente da fare prima dell’arrivo in città di un nuovo coach, poiché ci sarà da ricostruire un rapporto con le principali stelle della compagine del Massachusetts. E senza Kemba dovrebbe essere tutto più facile, basta chiedere a Stevens…
Leggi Anche
NBA, Nets in difficoltà: Irving salterà Gara 7
NBA, continua la ricerca per un nuovo capo allenatore ai Celtics
NBA, i Clippers toccano per la prima volta le Western Conference Finals