Da una parte una squadra lanciatissima, in fiducia come forse nessun’altra tra quelle rimaste ancora in corsa per il titolo NBA, che si appresta però a fare i conti con l’assenza del proprio leader tecnico ed emotivo. Dall’altra una franchigia che sembrava, ancora una volta, destinata a deludere le aspettative, e che nella situazione più difficile di tutte ha saputo reagire con coraggio e determinazione, conquistando il traguardo più importante della propria storia. Suns e Clippers si giocano l’accesso alle Finals in una serie che, con tutta probabilità, non vedrà in campo i giocatori più decisivi di entrambe le formazioni, almeno per una porzione della stessa. I Suns hanno goduto di una settimana intera di riposo, quanto mai fondamentale. I Clippers invece sono reduci da una feroce gara 6 e avranno solamente 48 ore per recuperare le energie.
Settimana di pausa opportuna, si diceva: dopo aver letteralmente dominato nella serie contro l’MVP e i Nuggets, Chris Paul è infatti entrato nel severo protocollo anti-Covid della lega. Non è chiaro se la misura sia stata adottata per un contatto con un positivo: dovrebbe essere così, visto che CP3 è stato vaccinato lo scorso febbraio. Ciò ha ridato respiro ad una franchigia che pensava già di aver perso per le WCF il proprio giocatore più decisivo. Quanto può pesare l’assenza di Paul è già stato ben evidente nella serie di primo turno contro i Lakers: i Suns si augurano che il proprio leader spirituale possa ritornare in campo già per Gara 2.
I Clippers invece hanno dovuto rinunciare a Kawhi Leonard dopo Gara 4 contro Utah. Quella che sembrava essere destinata a diventare la mazzata finale sulla stagione controversa dei Clippers si è invece rivelata la chiave di volta per una squadra che ha saputo unirsi nel momento più complicato, trovando risposte dai propri leader tecnici, Paul George su tutti, e dalle proprie giovani speranze. Citofonare a Terance Mann, autentico mattatore della decisiva Gara 6 con cui i losangelini hanno estromesso dai Playoff i Jazz. La serie contro Utah è stata un vero e proprio mini-film rappresentativo di come i Clippers siano una delle squadre più folli di tutta la lega, in grado di riemergere dal baratro di un -25 contro la franchigia #1 ad Ovest, senza il proprio miglior giocatore.
Precedenti stagionali
Clippers e Suns si sono incrociati per tre volte durante la regular season: il record recita 2-1 in favore dei losangelini. Il primo incontro annuale tra le due squadre risale al 3 gennaio scorso, quando a decidere la partita furono i 39 punti di uno scatenato Paul George, chiamato a farsi carico delle imprecisioni di Leonard (che tirò con 4/21 dal campo). I Clippers rischiarono di buttare via quella partita, dilapidando un vantaggio di 31 lunghezze e riuscendo a mettere in ghiaccio la sfida solo grazie alla tripla di Nicolas Batum. A proposito di follia cestistica.
Il secondo incrocio stagionale corrisponde ad un’altra vittoria dei Clippers, capaci di imporre sui Suns tutto il loro star power, con Paul George e Kawhi Leonard protagonisti in una partita molto combattuta e fisica, senza esclusione di falli tecnici ed espulsioni.
La terza sfida sarà stata invece una partita che i Suns ricorderanno a lungo, visto che la vittoria per 109-101 ha certificato l’accesso ai Playoff per la franchigia dell’Arizona dopo un decennio di assenza. Proprio quella partita, in cui il vincitore si sarebbe qualificato ufficialmente ai Playoff, è da prendere come esempio puro di quanto Chris Paul sappia essere un giocatore decisivo come pochi altri quando la palla si fa pesante. Con i Clippers ad incalzare prepotentemente, CP3 ha infilato otto punti consecutivi, decisivi alla fine dei conti per dare respiro alla squadra:
L’ex dal dente avvelenato, deciso a tutti i costi a riportare i Suns ai Playoff
Chiavi tattiche e giocatori da seguire
Era da diverso tempo che i Playoff NBA non regalavano questa dose di imprevedibilità. Suns-Clippers rischia di essere LA sfida più illeggibile e anti-pronostico di tutta la post-season. Le incognite che accompagnano l’inizio di questa serie sono davvero tantissime. Oltre alle (temporanee) assenze di Paul e Leonard, entrambe le squadre sono caratterizzate da una discreta dose di umoralità che rischia di indirizzare la serie da una parte o dall’altra.
Inevitabilmente queste Finali ad Ovest potranno essere letteralmente spezzate in due (o in tre) dai rientri delle due stelle. Ma alcune chiavi tattiche, che potranno essere più o meno decisive nella bilancia della serie, sono comunque da analizzare e da tenere in considerazione a prescindere dai due leader.
I Clippers sono una squadra dal potenziale offensivo davvero eccezionale: nella serie appena vinta contro Utah, i losangelini hanno segnato 127.7 punti per 100 possessi. Un numero altissimo, il secondo miglior dato registrato negli ultimi 25 anni in una serie di secondo turno. Numeri che assumono ulteriore valore, visto che i Jazz sono stati la terza miglior difesa della regular season.
Dall’altra parte c’è una squadra che è stata in grado di abbassare i punti per 100 possessi di Lakers e Nuggets rispettivamente di 7.2 e 8.7. Phoenix ha forse una delle difese più versatili dell’intera lega, forte di difensori accaniti e concentrati come Mikal Bridges, Jae Crowder e DeAndre Ayton. Il lato difensivo dei Suns è una garanzia su cui coach Monty Williams può fare affidamento sempre e comunque:
“Si può difendere in qualsiasi situazione. Per vincere in questa lega ci vuole una mentalità difensiva, concentrazione e gente disposta a sacrificarsi su quel lato del campo”
Per questo motivo il duello decisivo potrebbe essere giocato sulle ali, nonostante gente come Paul, Booker e George faccia parte di un altro reparto. Toccherà infatti alle lunghe leve di Bridges e all’agonismo di Crowder farsi carico soprattutto di Paul George, nemico pubblico numero 1, in attesa dell’eventuale rientro di Leonard.
In questi Playoff però coach Lue si è rivelato essere attento osservatore e saggio decisore quando si è trattato di fare aggiustamenti in corso d’opera. Il capolavoro è stato probabilmente la seconda metà della Gara 6 contro Utah, quando con un quintetto extra-small e Batum da 5, Lue ha letteralmente ridicolizzato Rudy Gobert, che da Difensore dell’Anno si è ritrovato a rincorrere, senza successo, i cinque Clippers fuori dall’arco, che a suon di bombe hanno eliminato i Jazz:
Indecisissimo sul da farsi, Gobert prova un mezzo aiuto sulla penetrazione di Jackson. Rimanere a metà è una pessima idea: il successivo close-out su Batum è estremamente tardivo
Gobert non riesce a schiodarsi dalla comfort zone del pitturato: Batum resta libero per la disperazione di Bogdanovic che non sa più dove guardare
Sarà quindi molto interessante vedere se Lue deciderà di sfruttare questo quintetto estremo anche contro Phoenix, che su DeAndre Ayton fonda la base dei suoi meccanismi difensivi. Ayton ha dimostrato di sapersela cavare egregiamente contro i lunghi avversari, contenendo con buoni risultati Davis e Jokic, probabilmente i lunghi più forti della lega. Il buon Ivica Zubac, in confronto, è poca cosa, ma correre a difendere i tiratori sul perimetro è tutto un altro discorso. Sarebbe un peccato per coach Williams dover rinunciare a Ayton per questo motivo, visto quanto è fondamentale con i suoi blocchi nell’attacco dei Suns.
A proposito dei blocchi di Ayton: i principali beneficiari sono proprio Paul e Booker, due degli attaccanti più pericolosi dell’intera lega palla in mano. Se su Paul – appena rientrerà – si potrà spendere tutto l’agonismo e la cattiveria di Patrick Beverley, in assenza di Leonard toccherà a Paul George farsi carico di difendere Devin Booker, già dimostratosi in grado di condurre il ritmo della partita nella decisiva Gara 6 contro i Lakers
Se Ayton sarà in grado di rispondere con efficacia sul lato difensivo, in attacco potrà essere incontenibile in area e servire le stelle dei Suns con i suoi efficacissimi blocchi. Soprattutto in Gara 1, senza Chris Paul, toccherà a Devin Booker trascinare Phoenix. Il numero 1 è arrivato sul palcoscenico più importante, fin qui, della sua carriera, e davanti si troverà dei lockdown defenders come George e, se rientrante, Leonard.
L’altro argomento scottante riguardante la serie è proprio la condizione fisica delle due stelle della squadra. CP3 dovrebbe saltare solamente Gara 1: la voglia di conquistare le Finals sta portando l’ex Clippers a giocare una delle pallacanestro migliori della propria carriera. Ad un passo dal traguardo e proprio contro il suo passato, Paul sarà disposto a lasciare sul parquet ogni singola goccia di sudore pur di raggiungere l’obiettivo.
Intorno alle condizioni di Leonard, invece, c’è più confusione. Quello che sembrava un problema “normale” si era addirittura trasformato in un possibile legamento crociato rotto. Nelle ultime ore le speranze di vederlo nella serie sono però aumentate, dopo che coach Lue ha parlato con ottimismo della distorsione subìta. Il suo rientro potrebbe letteralmente svoltare le sorti dei Clippers.
Menzione d’onore per Terance Mann, che contro i Jazz ha offerto una prestazione clamorosa: una scheggia impazzita che con i suoi 39 punti e le 7 triple segnate si è letteralmente sostituito a Leonard nell’attacco dei Clippers. Difficile pensare che possa mantenere questi livelli per tutta la serie contro Phoenix, ma Paul George ha bisogno di tutto l’aiuto possibile per provare a impensierire la solida difesa avversaria. Compreso quello del redivivo Reggie Jackson.
Se Paul George sbaglia, i Clippers hanno bisogno di QUESTO genere di giocate
Pronostico
Alzi la mano chi, dopo la notizia del forfait di Leonard, non si aspettava di vedere gli Utah Jazz vincere Gara 5 e 6 sbarazzandosi senza troppi problemi dei monchi Clippers. D’altronde, anche con un Leonard a pieno servizio, sono servite 7 gare per avere la meglio su Luka Doncic. Cosa avrebbe dovuto impedire alla prima forza dell’Ovest di vincere sul velluto?
I Clippers hanno invece ribaltato ogni pronostico, regalando forse la qualificazione più improbabile di questo secondo turno (aspettando Phila e Atlanta). Per questo diventa molto difficile scommettere contro i losangelini, già capaci di riemergere letteralmente dal baratro.
Nonostante la sorprendente forza di volontà dei Clippers, i Suns sembrano comunque avere tutte le carte in regola per ritornare alle NBA Finals dopo tantissimo tempo. I ragazzi allenati da Monty Williams sono la squadra con le certezze più salde, un meccanismo perfettamente oliato che ha in CP3 il pilota migliore. Gara 1 sarà apertissima, ma dopo il rientro di Paul con tutta probabilità l’inerzia sarà dalla parte dei Suns, che potrebbero chiudere la serie in sei o sette gare.
Phoenix Suns (2) vs Los Angeles Clippers (4): gli orari italiani della serie
DATA |
GARA |
TRASFERTA |
CASA |
ORARIO |
20 Giugno |
1 |
Clippers |
Suns |
21:30 |
23 Giugno |
2 |
Clippers |
Suns |
3:00 |
25 Giugno |
3 |
Suns |
Clippers |
3:00 |
27 Giugno |
4 |
Suns |
Clippers |
3:00 |
29 Giugno |
5* |
Clippers |
Suns |
3:00 |
1 Luglio |
6* |
Suns |
Clippers |
3:00 |
3 Luglio |
7* |
Clippers |
Suns |
3:00 |