Ad oggi, per gli atleti professionisti è sempre più difficile tenersi lontano dalla pressione dei media. Sempre più giocatori sono costantemente sotto i riflettori, attenti o meno a quello che dicono poiché tutto può scatenare le polemiche.
Tra i numerosi atleti della NBA, ultimamente Kyrie Irving è stato spesso al centro di dibattiti e scambi di opinioni tra professionisti e tifosi, quando l’unica cosa che dovrebbe interessare il grande pubblico sono le prestazioni sul campo.
Si è parlato a lungo del giocatore quando ha deciso di lasciare LeBron James, ma anche quando il suo percorso si è affidato ai Brooklyn Nets invece che ai Boston Celtics. Terrapiattismo a parte, ancora si è discusso in occasione di alcune partite saltate all’inizio di questa stagione o quando, sbagliando, il numero 11 ha calpestato il logo del TD Garden durante i Playoff.
Certamente non per tutti è facile lasciare scorrere certi eventi. Agli occhi delle telecamere gli sportivi devono sempre apparire perfetti, sempre nel giusto e costantemente pronti a rendersi disponibili per gli altri.
Per sensibilizzare la questione, in una recente intervista al podcast “Beyond the Press”, Jayson Tatum ha detto la sua, affermando che spesso non è necessario accanirsi sui giocatori per le dichiarazioni che rilasciano le cose che fanno, centrando la questione più nello specifico sul suo ex compagno di squadra:
“Il punto è che spesso viene frainteso. Sono sicuro che ci sono cose che ha fatto o detto per le quali si è scusato o si è pentito. Tutti abbiamo fatto cose di cui non andiamo fieri o detto cose sbagliate.”
Poi ha continuato:
“Nel mondo in cui viviamo tutti sono pronti a giudicare, il che non è giusto. Viviamo sempre sotto i riflettori. Sono sicuro che se tutte quelle persone che puntano il dito e parlano di noi in televisione dovessero vivere sotto i nostri stessi riflettori, neanche loro sarebbero perfette.”
Parole molto decise da parte del giocatore dei Boston Celtics che in qualche modo prende le difese di Irving. La prossima stagione sarà la terza per il numero 11 con i Nets. Sarà senz’altro un’occasione per vedere come si evolveranno le possibili polemiche o se queste subiranno un taglio notevole.
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