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Road to NBA Draft 2021: James Bouknight

Squadra: UConn Huskies (Sophomore)

Ruolo: Guard

2020-21 Stats Per Game

Pts TotRebs DefRebs OffRebs Asts Stls Blks FG% 3pts FG% Ft%
18.7 5.7 4.1 1.6 1.8 1.1 0.3 44.7 29.3 77.8

2019-20 Advanced

Ast% Reb% OffReb% DefReb% TO% Usg% Blk% eFG% TS%
12.8 10.1 5.3 15.1 14.0 31.6 0.9 49.8 54.6

 

La NBA è fatta di tendenze, studi ed evoluzioni ma anche di elementi ricorrenti che sembrano non sentire minimamente lo scorrere del tempo. James Bouknight sembra far parte davvero di quella categoria di giocatori che nella NBA non passano mai di moda: una guardia dalle purissime doti realizzative e dalle eccellenti qualità atletiche, che ama trattare la palla e che può rappresentare una scarica di adrenalina per le squadre per cui giocano.

Punti di forza

James Bouknight è forse uno dei realizzatori più puri dell’intero Draft: si tratta di uno scorer istintivo, in grado di punire su ogni livello. E, a potenziare i suoi istinti realizzativi, ci sono delle doti atletiche di tutto rispetto.

Grazie alla sua esplosività, alla sua terrificante rapidità e alle sue mani forti nel traffico è in grado di concludere con continuità al ferro, trovando soluzioni sempre creative ed efficaci, anche in un equilibrio apparentemente precario. Le sue eccezionali doti atletiche lo rendono pericoloso nei pressi del ferro anche quando può ricevere un alley oop ma, di certo, sono le sue sgasate dal palleggio a costituire la stragrande maggioranza dei suoi possessi offensivi.

Oltre alle mani molto forti nel traffico, impressiona la sua capacità di recuperare l’equilibrio e assorbire i contatti anche in spazi angusti.

Dispone di una grande varietà di soluzioni, che include l’ormai richiestissima ed efficace arma del floater: una variante di tiro fondamentale nella NBA moderna nella quale gli aiuti dei lunghi devono essere puniti con sempre maggiore anticipo.

Close-out bruciato, controllo del corpo e floater per eludere la seconda linea di aiuto. Tutte cose che gli scout NBA adorano.

Grazie a un ball handling più che solido può costruirsi un tiro praticamente a ogni possesso. La sua meccanica, tutt’altro che malvagia, lascia intuire potenzialità di crescita ben più consistenti di quelle fatte intuire dal suo 30% scarso dal perimetro ma, comunque, Bouknight dispone di una dote comune ai grandi realizzatori puri: una determinazione che arriva a sfiorare la testardaggine.
Di certo la timidezza non è tra i suoi difetti e, altrettanto certamente, non stiamo parlando di un giocatore che al primo errore diventa esitante.

Come vedete la meccanica è abbastanza buona, seppur non rapidissima: dalla sua possibilità di lavorare in questo modo lontano dalla palla passa una buona parte delle sue chance di affermarsi a livello NBA.

Il suo ottimo potenziale atletico, che si esplicita in delle gambe fortissime e delle mani rapide, sommato a delle buone misure (198 cm per 208 cm di wingspan) lo rendono un difensore che ampi margini di crescita difensiva. I suoi numeri sui recuperi sono piuttosto interessanti (1.1 a gara) ma di certo dovrà trovare continuità e un coaching staff che voglia permettersi di esprimersi appieno da questo punto di vista per diventare un giocatore davvero impattante nella sua metà campo.

L’istinto c’è, la capacità di bruciare il campo a velocità impressionanti dopo il recupero pure. Ciò su cui ci si interroga è la voglia effettiva di applicarsi così su base continuativa a livello NBA.

Punti deboli

Bouknight condivide i punti deboli di tantissimi giocatori con le sue caratteristiche. Avendo una predilezione così spiccata verso lo scoring, spesso a venire lasciate indietro sono le sue doti di playmaking, il suo equilibrio e la sua complessiva affidabilità nel gestire continuativamente un attacco da ball-handler primario. Anche per questo, molto probabilmente, in tanti vedono per lui un inizio di carriera da sesto uomo di ottimo livello.

La sua tendenza ad avocare su di sé la maggior parte delle responsabilità offensive lo porta, spesso, a entrare in tunnel vision e, proprio per questo motivo, la palla persa è sempre dietro l’angolo. La sua gestione complessiva dei tempi e degli spazi dell’attacco, di conseguenza, è decisamente perfettibile.

Uno studio approfondito del gioco di Bouknight e delle zone in cui potrebbe migliorare, effettuato direttamente dal prodotto di Kentucky.

Le sue basse percentuali al tiro, che di certo mostrano la necessità da parte sua di meccanizzare meglio un movimento che lo porti a essere continuo, si riverberano poi su vari aspetti del suo gioco. Una difesa che lo lascia tirare e si schiaccia per evitarne le penetrazioni ne limita fortemente il potenziale, portandolo ad altri errori di gestione.

Allo stesso tempo, le sue passing stats risultano piuttosto risicate per un giocatore così ball-dominant: meno di 2 assist a gara e meno del 13% di assist percentage non ci parlano, di certo, di un pass-first player.

Infine, anche a livello di consistenza difensiva, il suo apporto è tutto fuorché continuo: le potenzialità, come detto, ci sono tutte ma probabilmente l’aver ricoperto un ruolo così preponderante in attacco a Connecticut l’ha portato a omettere un apporto costante e stabilizzato nella propria metà campo.

Upside

Di potenziale offensivo in Bouknight ce n’è davvero tanto. Predire perfettamente la parabola con delle doti così esplosive ma, al contempo, così instabili a livello di prospettive di continuità è un’impresa ardua. Come detto, molto probabilmente il suo ruolo sarà inizialmente quello di sesto uomo con facoltà di attaccare a ogni possesso ma, dopo i suoi primi passi, la sua traiettoria potrebbe portarlo ovunque.
La vasta competizione tra i giocatori con le sue caratteristiche nella lega potrebbe portarlo presto a un ruolo marginale così come a esplodere e prendersi i galloni di starter in tempi piuttosto rapidi. Molto dipenderà dal suo landing spot e dalla sua attitudine. E, come detto, non stiamo di certo parlando di un timido.

Problemi realizzativi e mancanza di personalità sono difetti assolutamente non rilevati.

Draft projection

Viste le sue caratteristiche, Bouknight è uno dei giocatori con le oscillazioni più marcate del prossimo Draft. Alcuni esperti lo pongono addirittura in top 10 mentre altri siti lo pongono dopo la ventesima scelta assoluta. Qualora dovesse avverarsi uno scenario più vicino alla seconda delle prospettive indicate, il suo talento offensivo potrebbe tornare utile agli Houston Rockets, che tra la 18 e la 24 avranno ben tre scelte spendibili, o magari ai Memphis Grizzlies alla numero 17, per i quali potrebbe rappresentare un’alternativa offensivamente credibile per Ja Morant.

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Pubblicato da
Jacopo Gramegna

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