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Mercato NBA, parla Damian Lillard: “Molto deluso dalla stagione. Ho chiesto la trade? Non è vero”

In una lunga intervista esclusiva rilasciata ai microfoni di Chris Haynes di Yahoo Sports, Damian Lillard ha provato a fare un riassunto di quella che è stata la sua stagione con la canotta dei Portland Trail Blazers e chiarire il suo stato d’animo dopo le ultime voci di mercato NBA che lo danno come partente. Quando gli è stato chiesto se la franchigia avesse investito tanto quanto lui per circondarlo di giocatori importanti per dargli una possibilità di vincere il titolo, Dame ha replicato in questa maniera:

“Per arrivare in NBA, ho dovuto dare tutto quello che avevo. Ho fatto quello che dovevo per vincere le partite. Non sono venuto in NBA preoccupandomi di quello che faceva la franchigia. Non sono venuto qui con quel tipo di mentalità. Ho giocato probabilmente il 95% delle mie partite in carriera. Ho giocato nonostante gli infortuni e ho fatto parte di due ricostruzioni. Sento di aver vissuto tutto con i Trail Blazers e ho indossato questa maglia con onore, con grande orgoglio e cura. Non ho mai pensato che il mio lavoro fosse quello di criticare ciò che gli altri stavano facendo nell’organizzazione. Il mio compito era assicurarmi che la squadra funzionasse e cercare di condurla ai migliori risultati. Ho sempre pensato che la mentalità di tutti fosse la stessa. Anche quando gioco bene e poi la stagione finisce male, torno a casa e la prima cosa che faccio è guardarmi allo specchio e dirmi che non abbiamo vinto un titolo. O se non ho giocato come avrei dovuto, devo guardarmi allo specchio e dirmi che la mia prestazione è stata inaccettabile e che devo fare meglio. Allora cerco di migliorare. Penso che questa sia la fase in cui siamo arrivati ​​come squadra, in cui tutti dobbiamo, non solo io, non solo i miei compagni di squadra, non solo i nostri nuovi allenatori, il front office, ma tutti in questa franchigia debbano guardarsi allo specchio perché abbiamo fallito ancora una volta.”

Poi, non nasconde di essere in un momento chiave della sua carriera, che suscita speculazioni, e che — forse — anziché fare finta di niente, è arrivato il tempo di parlare insieme alla franchigia e front office in maniera costante, per tentare di risolvere lo stallo:

“Ci sono alcune ragioni: la prima è che non sono più così giovane. L’ambiente a Portland è sempre stato fantastico. Non perdiamo spesso, ma siamo stati eliminati da Denver che era una squadra decimata dagli infortuni e che avremmo dovuto battere. Sono rimasto un po’ deluso da questa eliminazione. Ho penso, ‘no, qui non può più funzionare.’ Non vinciamo il titolo, ma abbiamo una franchigia di successo. Non siamo siamo una di quelle squadre che perde ogni anno e ricostruisce da zero. Stiamo vivendo stagioni positive, ma non vinciamo il titolo. Quindi, a questo punto, ho pensato tra me e me che se fai quello che hai sempre fatto, sarai sempre nella stessa situazione. Allo stesso modo in cui mi assumo la responsabilità di una prestazione scadente o mi assicuro di lavorare come un matto quando mi alleno, devo assumermi la mia responsabilità di dire ciò che deve essere detto anche se non è popolare. E questo arriva con l’età. Quando ero più giovane mi dicevo che forse non avrei dovuto essere al mio posto, ma sento di essermi guadagnato il diritto di dire che dobbiamo fare meglio. Dobbiamo fare meglio se vogliamo vincere a questo livello”.

Nella conferenza stampa di oggi con Team USA, Lillard ha quindi negato la notizia di una sua richiesta di trade fatta a Portland:

“Mi sono svegliato con queste notizie, molte persone mi hanno contattato Ma non è vero nulla. Si stanno dicendo molte cose. Non ho preso alcuna decisione su quale sarà il mio futuro.”

Lillard ha quindi aggiunto che “si aspetta di essere” in maglia Blazers quando inizierà la stagione 2021-22. La stella ha detto che ha in programma di incontrare Neil Olshey — GM di Portland — e Chauncey Billups — neo coach della squadra — in quel di Las Vegas prima delle Olimpiadi di Tokyo per discutere del futuro della squadra.

Infine, lo stesso Lillard ha quindi chiarito di avere notevoli preoccupazioni sulla capacità dei Blazers di lottare per il titolo nel prossimo futuro:

“Abbiamo fatto i Playoff in tutti questi anni. Non siamo una cattiva squadra, siamo una buona squadra. Ci sono molti aspetti positivi. Ma abbiamo raggiunto un punto in cui non basta essere solo una buona compagine. La mia intenzione e il mio cuore sono decisi a indossare l’uniforme dei Trail Blazers per tutta la mia carriera. Ma col tempo che passa… cresce il desiderio di voler vincere tutto. E oggettivamente dobbiamo fare passi da gigante per farlo. Penso che se guardiamo alla nostra squadra così com’è, non credo che possiamo dire ‘questa è una squadra da titolo, abbiamo solo bisogno di un nuovo allenatore.'”

 

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Pubblicato da
Simone Ipprio

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