Space Jam non ha bisogno di presentazioni, lo conosciamo e lo abbiamo visto tutti. Da bambini con i genitori, da adolescenti con gli amici, oppure da “grandi” con la fidanzata/il fidanzato (praticamente costringendoli, specie nell’ultimo caso), o semplicemente da soli. Tra poche ore il famoso film con Michael Jordan come protagonista, vedrà finalmente il suo sequel – con LeBron come volto principale. Prima di cedere il testimone, però, abbiamo voluto ricordare le curiosità più particolari su Space Jam, nella speranza di farvi riscoprire questo capolavoro.
Senza lo spot non sarebbe nato Space Jam
Senza la Nike, quasi sicuramente Space Jam non avrebbe mai visto la luce. Infatti, nel 1993 la nota azienda girò uno spot con protagonisti Michael Jordan e Bugs Bunny, che ben presto divenne noto in tutta America.
I produttori di Space Jam, tra i quali figura l’ideatore di Ghostbusters Ivan Reitman, furono colpiti dalla quantità di attenzione che la coppia fu in grado di catturare, e si diedero da fare perché i due venissero riuniti in un lungometraggio. Lo stesso Reitman ebbe un ruolo fondamentale nello scacciare lo scetticismo iniziale, trasformando questa idea nel primo film di animazione adattato appositamente per il piccolo schermo.
La partita al campetto
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Michael Jordan era abituato ad allenarsi tutto l’anno: non ammise perciò una pausa nemmeno durante le registrazioni del film. La Warner Bros. allora accettò di allestire per MJ una zona che gli consentisse di seguire il suo programma di allenamenti.
Tra le tante cose, vi era anche un vero e proprio campo da basket, nel quale, su proposta dello stesso Jordan, gli attori venivano sfidati da Charles Barkley, Patrick Ewing e tutti gli altri giocatori che presero parte al film.
Il campo da basket privato di His Airness divenne così il ritrovo di altre star del cinema che in quel momento si trovavano ad Hollywood: tra di loro ci furono Arnold Schwarzenegger, Antonio Banderas, Steven Seagall e i cast di “ER – Medici in prima linea” e “Friends”. Come riferì anche il network televisivo CBS, più volte Michael Jordan si confrontò con loro ricorrendo al trash talking.
3. Il sogno di Murray
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I creatori affidarono a Bill Murray il ruolo di una persona che, nonostante la sua età (e la poca frequenza con cui si allena), sogna ancora di entrare nel mondo della NBA. Tale ritratto si fonda su una precedente esperienza di Murray: nei primi anni ’90 fu protagonsita di una serie di spot televisivi in cui impersonava un aspirante giocatore di basket, che nonostante ce la mettesse tutta non arrivò a realizzare il suo sogno.
Altra curiosità su Murray riguarda il cappello che porta durante il film: sopra vi è il logo dei Saint Paul James, squadra di baseball della Minor League, dei quali l’attore è socio, in quanto in possesso di alcune azioni.
4. Non chiamarmi mai più bambola
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In alcune scene del film, per qualche istante viene raffigurato il mondo dei Looney Tunes: i creatori perciò dovettero rispolverare molti personaggi, in modo da rappresentarli tutti. È forse allora per questo motivo che scelsero di aggiungere anche un nuovo personaggio femminile, che fece il suo debutto proprio in Space Jam: Lola Bunny.
Dalle sembianze del tutto simili a Bugs Bunny, nel film viene sottovalutata da tutti proprio perchè un nuovo membro, ma verrà poi accettata nel corso della partita fra i Looney e i Monstars.
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