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NBA, Kevin Durant affronta il passato: “I tifosi l’hanno presa sul personale, io no”

Venerdì Kevin Durant si è impegnato a rispondere ad alcune domande poste dai giornalisti, un’occasione per conoscere ulteriormente lo stato e gli obiettivi del giocatore, ma anche per fare mettere in luce alcuni aspetti lasciati alle spalle. Di fatto, in non molto le domande rivolte al giocatore dei Brooklyn Nets si sono sempre più avvicinate alle tre stagioni trascorse con la maglia dei Golden State Warriors

In particolare, alcune domane poste dai giornalisti trattavano il forte legame che si è instaurato tra Durant, Stephen Curry e i tifosi.

In più occasioni, Durant ha affermato che giocare con Curry è stata una scelta che ha portato vantaggi per entrambe le parti e non solo:

 “Ho sempre ricevuto amore dai tifosi dell’Arena. Non mi sono mai lamentato di loro e neanche dei miei compagni di squadra. Se sono state pubblicate certe notizie, non sono vere.  Ho visto la mia maglia in giro per quell’arena. Ovunque andassi nella Bay Area, le persone mi mostravano amore.”

L’addio di Durant è stato sicuramente il colpo più pesante per la franchigia, costretta a emergere da una pessima situazione complicata anche dagli infortuni. In molti lo hanno accusato di essere stato la causa principale del declino della franchigia, anche se il 32enne sembra pensarla diversamente:

 “Come va per me? Cosa significa per me? Sembra che siate tutti più sconvolti di me a leggere le notizie che rilasciano i media. I tifosi purtroppo l’hanno presa sul personale, ma io non l’ho mai fatto.”

Poi ha aperto una parentesi sull’ex compagno di squadra Curry:

“Comincia a sembrare che tutti voi siate davvero insicuri delle potenzialità di Steph solo per quello che leggete sui media. So che siete suoi grandi fan, ma inizia a sembrare che le vostre insicurezze cadano su di me, per questo divento io il problema. Non mi importa di quello che la gente ha da dire su chi è il migliore. Quella merda non mi è mai importata. Ma col tempo è diventato facile dare la colpa agli altri per la merda che si è creata, ma non le ho create io queste storie.”

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Pubblicato da
Pietro Carfì

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