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Giannis Antetokounmpo commenta la vittoria del titolo NBA con i Milwaukee Bucks

Ora è tutto vero: Giannis Antetokounmpo è campione NBA. Sette mesi dopo aver prolungato per altri 5 anni il suo contratto con Milwaukee, The Greek Freak ha trascinato i Bucks alla vittoria del titolo. Qualcosa di leggendario, poiché la franchigia non conquistava l’anello dal lontano 1971. Il due volte MVP ha quindi commentato in questa maniera la vittoria:

“Rappresenta molto. Voglio ringraziare Milwaukee per aver creduto in me, ringraziare i miei compagni di squadra, hanno giocato duro in ogni partita. Mi sono fidato di questa squadra, volevo farlo qui in questa città, con questi ragazzi. Sono felice, felice che ci siamo riusciti. “

Lo stesso anno del suo arrivo in Wisconsin, è arrivato anche Khris Middleton. Da allora i due non si sono più lasciati:

“Khris! (si rivolge al compagno di squadra). L’abbiamo fatto, eh? Ce l’abbiamo fatta, cazzo! […] Sono felice. Questo ragazzo… questo ragazzo non sa nemmeno quanto mi ha spinto per arrivare fin qui. Ogni giorno mi spinge a fare il massimo. Ogni giorno mi spinge e sono felice di scendere in campo con lui ogni partita e giocare ogni minuto con lui e tutti gli altri ragazzi. Con Khris giochiamo insieme da 8 anni, sono felice di aver vinto con lui, con questa squadra, per Milwaukee, e come ha detto coach Bud dobbiamo rifarlo adesso!”

I tre fratelli Antetokounmpo, ora, possono vantare tutti un anello NBA:

“Molte persone facevano battute dopo che Kostas ha vinto lo scorso anno con i Lakers prima che lo facessi io. Era strano a tavola che lui avesse l’anello e io no. Ma ora ce lo abbiamo anche io e Thanasis. Siamo felici, siamo fott…e felici. È incredibile se ci pensiamo”.

Poi, ricorda il percorso che l’ha portato sin qui:

“Ho cominciato a giocare a basket per aiutare la mia famiglia e tirarci fuori dalle difficoltà che abbiamo affrontato nella nostra vita. Ero felice anche solo di essere parte della NBA, non avrei mai pensato di vincere un titolo a 26 anni. È stato un lungo viaggio fino a qui. Ho fatto di tutto anche solo per essere in questa posizione. Non giocavo, uscivo dalla panchina, avevo chiesto alla dirigenza di mandarmi in G-League. Ho giocato point guard, poi ho giocato lontano dalla palla, poi sono diventato leader della squadra. Stasera ho dovuto fare di tutto. Tutte le persone che mi hanno aiutato in questo viaggio sono state fondamentali. Jon Horst. Larry Drew. Jason Kidd. Coach Bud mi ha insegnato che dovevo fidarmi dei miei compagni. È stato un processo di tre anni, ma ce l’abbiamo fatta”.

 

 

 

 

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Pubblicato da
Simone Ipprio

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