NBA Finals

NBA Finals, Milwaukee Bucks campioni 50 anni dopo: Giannis nell’Olimpo da MVP

Milwaukee Bucks 105 – Phoenix Suns 98

[i Milwaukee Bucks vincono la serie 4-2]

65.000 persone attendono con ansia il punto decisivo a Deer District, nello spazio antistante il Fiserv Forum. Antetokounmpo fa subito capire di aver incanalato bene la tensione pre Gara 6. Le  giocate in apertura portano la sua firma: stoppata su Bridges e appoggio vincente a canestro dall’altra parte, 2-0 Bucks. Booker risponde creando separazione per il jumper della parità. Mani fredde, in avvio, comprensibile vista la posta in palio: nei primi tre minuti di gioco il combinato al tiro è è 2-10. Holiday nel traffico trova Lopez per il 4-2 a canestro, poi Giannis inaugura la lunetta con libero che danza sul ferro e il 2-2 che vale il +4 ai suoi. Si va al primo timeout con i Bucks in vantaggio 6-5 dopo la tripla di Chris Paul. Alla ripresa delle operazioni due canestri veloci per i Bucks, prima  Holiday poi Middleton, che intercetta un passaggio svogliato di  Devin Booker. Milwaukee tenta una mini-fuga sul 15-7 dopo la tripla ancora di Middleton. 

Ayton prova a togliere la ruggine dall’attacco dei Suns con un gioco da tre punti solo potenziale sfruttando un’indecisione della difesa sul pick n roll, Crowder rimette in scia i suoi con un floater in avvicinamento ma sull’azione successiva commette il 2º fallo personale della serata. Un altro canestro da tre punti dei Bucks, stavolta firmato Portis, ricaccia Phoenix a -7  e costringe Monty Williams al timeout (18-11 Bucks). Dopo la tripla di Cam Payne, Milwaukee riparte con un 7-0 in meno di un minuto e mezzo che vale il +11 siglato dalla travolgente virata di Giannis Antetokounmpo. Il greco va in doppia cifra con un nuovo 2-2 ai liberi. Il primo periodo va in archivio con la squadra di Mike Budenholzer in vantaggio 29-16. Punteggio più basso di questa stagione Playoff per Phoenix nei primi 12’ di gioco, in combinato tra le due squadre  18 canestri ma 12 palle perse. 

Nel secondo quarto sembra ripetersi, ribaltato, il copione della partita precedente. Phoenix, stavolta inseguitrice, è in grado di ricucire in breve uno svantaggio consistente.  Cinque punti fila di Cameron Payne e una tripla di Cameron Johnson riportano i Suns entro i cinque punti (29-24). Bobby Portis, cercato per tre possessi consecutivi, prima sbaglia la tripla e poi va in lunetta  per raggiungere la doppia cifra nei punti a tabellino. Un runner vincente di Bridges riporta Phoenix a un possesso di distanza, sul 33-30. Portis, presente anche in difesa,  tenta di sventare un canestro facile per il #25 avversario, che fa 1-2 dalla lunetta. L’appoggio a canestro di Chris Paul battendo Pat Connaughton vale ai Suns la parità a quota 33. Con un 9-0 di parziale Phoenix mette la testa avanti per la prima volta nel corso della gara. La squadra di Monty Williams ha obbligato gli avversari al bonus con ancora poco meno di 5’ da giocare prima di arrivare alla pausa lunga, terzo fallo per Middleton. Chris Paul trova fiducia e segna dieci dei suoi 26 punti nel secondo quarto. Dopo 24’ è 47-42 Suns. Milwaukee si regge sui 17 e sette rimbalzi di Antetokounmpo

Il greco sale in cattedra nella terza frazione, apre con un gioco da tre punti costringendo Chris Paul al terzo fallo personale e poi segna la prima tripla della sua serata, il quarto canestro di squadra per i Bucks da oltre l’arco fino a quel momento su 20 tentativi. Continua il suo parziale: altro canestro, poi il nono rimbalzo di serata, e un nuovo viaggio in lunetta per ripotare avanti i suoi sul 56-55 (terzo fallo anche di Ayton). Poco dopo sbaglia in post, ma segue a rimbalzo e corregge l’errore per il +3 Bucks. Il gioco da quattro di Crowder spegne per un attimo l’entusiasmo ma Milwaukee torna in vantaggio con i punti 30-31 del suo #34. Si entra nel quarto e decisivo periodo in assoluta parità dopo il 2-2 di Devin Booker ai liberi.

Con Antetokounmpo a riposo, torna protagonista Bobby Portis, che rompe per primo la parità con un jumper vincente. Dall’altra parte Kaminsky fa sei nella sua serata pareggiando il bottino delle precedenti cinque gare: pari 79. Holiday il batti e ribatti con una nuova tripla, Paul risponde però con la stessa moneta. Ancora Portis, rompe gli indugi con un floater riportando i Bucks a +2. Al rientro in campo, Giannis completa il suo capolavoro con le ultime pennellate: scollina oltre quota 40 e colleziona la quinta stoppata diventando il  primo giocatore  dal 1974 con 40 punti 10 rimbalzi e cinque stoppate in una gara delle Finals NBA. Portis, 16 a referto, rimette sei punti tra le squadre, ma Booker non si arrende e reagisce con un jumper per il 92-88. Il sigillo sulla sulla leggendaria nottata di Antetokounmpo arriva quando scrive 100 a tabellone per la squadra e 49 nel referto personale alla voce punti. Saranno 50 alla sirena finale – con 14 rimbalzi – come è giusto che sia, per celebrare il secondo titolo della storia dei Bucks, cinquant’anni dopo il primo. Giannis MVP delle Finals. Tripla doppia solo sfiorata da Jrue Holiday 12, 9 e 11 assist. 17 con 6-13 per Middleton, 16 per il già citato Portis. Phoenix perde per la prima volta quattro partite in stagione e vede svanire il vantaggio 2-0 maturato a inzio serie. Era già successo in due occasioni che una squadra sotto 0-2 vincesse le successive quattro sfide (Blazers  nel 1977, Heat nel 2006).  26 punti per Chris Paul, 19 per Booker, 15 e 13 rimbalzi per Crowder, “solo” 12 punti e sei rimbalzi a referto per Ayton limitato dai falli.

 

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Pubblicato da
Nicolò Basso

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