Flop dei Playoff: Miami Heat
A Est la vincitrice dell’anello, a Est la più grande delusione dell’intera postseason. E’ proprio contro i futuri campioni NBA che si infrangono le chance dei Miami Heat di ripetere l’incredibile cavalcata fino alle Finali della scorsa NBA Bubble. Una caduta fragorosa, sia per le grandi aspettative che si erano create sulla franchigia della Florida, sia per il modo in cui è arrivata la sconfitta: al primo turno tutti gli addetti ai lavori si sarebbero aspettati un’avvincente serie tra gli Heat ed i Bucks. Avvincenti, invece, sono stati soltanto i 53′ di Gara 1, vinta dai Bucks all’OT grazie a un jumper di Khris Middleton. Da lì, l’abisso.
34, 29 e 17. Sono questi i punti di distacco rispetto a Milwaukee con i quali Miami ha chiuso la propria comparsata ai Playoff in quattro gare. Una disfatta quella della Heat culture, che ha visto nel suo leader Jimmy Butler l’indiziato principale finito sul banco degli imputati. La serie di Butler è stata a dir poco disastrosa e i numeri non mentono: 14.5 punti a partita, raccolti col 29.7% dal campo ed il 26.7% da tre. Non basta la tripla doppia in Gara 4 a salvare il giudizio, se si considera che a livello di scoring nella serie è stato superato da Bryn Forbes.
Un’uscita di scena fragorosa su tutti i fronti, specchio di diversi problemi in casa Heat. Da quella fame di successo smarrita a pochissimi mesi dalle scorse Finals, a un roster che non è riuscito ad amalgamarsi dietro un’identità comune. Tutti pezzi difficili da incastrare, in un puzzle che contempla tra i suoi tasselli principali veterani come Dragic (35), Iguodala (37) e Butler (31), già abbondantemente oltre i 30 .