Ieri è uscito lo speciale su Draymond Green e Kevin Durant, un’intervista dove i due ex compagni ai tempi di Golden State hanno parlato di vari argomenti. Due in particolare, però, hanno lasciato il segno nella vita di KD: il primo il suo rapporto con i giornalisti, mentre il secondo riguarda le critiche che le persone gli fanno per essere andato agli Warriors.
Il rapporto con i media è stato, a detta di Kevin Durant, molto complicato, andando a deteriorarsi con il passare del tempo:
“Avevo l’impressione che sapessero più di me, sulla storia del basket e sulla NBA tanto che, ad un certo punto, li avevo messi su un piedistallo. Ma con il passare del tempo ho capito che non era così e mi dicevo: ‘Non sanno chi sono, cosa provo e come vivo la mia vita’.
Da quel momento in poi ho capito che le loro domande non erano poi così intelligenti e che, soprattutto, ricevevo troppi complimenti o insulti per i miei gusti. Ho iniziato a vedere la vita e il basket in maniera diversa, sono diventato più maturo, più esperto e le mie risposte alle loro domande sono cambiate”
C’è una sorta di fardello che Kevin Durant si porta dietro da anni, quello delle critiche mosse da semplici appassionati di basket per aver scelto gli Warriors:
“La gente è ancora arrabbiata con me per aver scelto Golden State: il bello è che sono le stesse persone che amavano vederci giocare. A molte persone dava fastidio che fossimo così forti, tutto questo mi fa sorridere perché nessuno può cancellare quello che abbiamo fatto. Su Twitter ricevo tante critiche alle quali rispondo, ma se lo faccio io è un problema, se lo fa qualcun altro va bene”
L’intervista di Draymond Green e Kevin Durant continuerà a far discutere per molto tempo.
Leggi anche:
NBA, Masai Ujiri: “Spero che i Raptors possano giocare a casa loro”
Kevin Durant sul suo rating su NBA 2K22: “Dovrei essere a 99”
Mercato NBA, i Lakers valutano Thomas, Darren Collison e Mike James