Caron Butler, campione NBA nel 2011 con la maglia dei Dallas Mavericks e due volte All-Star, intervenuto nel corso del podcast NBA Central, ha raccontato un originale aneddoto legato alla memoria sportiva di Kobe Bryant, manifestando un attestato di profonda stima verso la mentalità vincente del compianto Black Mamba:
”Parliamo della stagione 2004-2005, l’unica da me giocata con la maglia dei Lakers. Eravamo impegnati contro i Bobcats, a Charlotte, e la partita stava volgendo al termine in condizioni di grande equilibrio. Sotto di un punto con sette secondi scarsi sul cronometro, coach Tomjanovich chiamò un time-out ed iniziò a disegnare un autentico campo di battaglia sulla lavagnetta. Dopo dieci secondi di parole vuote e confusionarie, Kobe fece un passo avanti, smantellò bruscamente lo schema e pretese di ricevere il pallone a centrocampo per giocare un isolamento. In aggiunta, alzando lo sguardo, chiese chi tra di noi volesse entrare nella storia per aver effettuato la rimessa che avrebbe portato al suo game-winner. Odom si prese carico serenamente di quel pallone, sapendo di doverlo semplicemente consegnare nelle mani di un sicario che avrebbe seguito per filo e per segno il copione da lui illustrato solamente quindici secondi prima. Ricezione, gomito, finta, difensore a vuoto, tiro in sospensione, canestro. Semplicemente Kobe Bean Bryant”.
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