Intervenuto nel dominio del podcast Knuckleheads, programma gestito da Quentin Richardson e Darius Miller, Oscar Robertson ha tributato l’ennesimo significativo encomio nei confronti di Russell Westbrook, annoverandolo senza mezzi termini tra i giocatori più completi della storia della pallacanestro. Al tempo stesso, The Big O non ha perso occasione di redarguire tutti i detrattori dell’ex giocatore di UCLA, sostenendo che, a giudicare dalle statistiche degli ultimi 5 anni, egli avrebbe meritato di vincere almeno un altro titolo di MVP:
”Russell ha battuto il mio record di triple doppie ed io non posso che essere onorato di esser stato superato da un talento di questa caratura. Stiamo parlando di una guardia che ha concluso quattro delle ultime cinque stagioni NBA con una tripla doppia di media, ricevendo inopinatamente un solo premio individuale nel 2017. Non so chi voti per l’assegnazione dell’MVP, ma sarebbe meglio che, in una lega in cui contano solo le statistiche, si guardasse con maggiore cognizione di causa alle prestazioni di questo ragazzo. La scorsa stagione, nonostante Washington non abbia brillato, sarebbe dovuto essere nuovamente in lizza per vincere il trofeo. È sempre stato criticato per non aver mai vinto un anello, ricordando da vicino la situazione con la quale deve fare i conti anche James Harden. Il prossimo anno potrà ambire a tale traguardo collettivo, giocando in una squadra estremamente competitiva, ma ciò non limiterà purtroppo l’indifferenza e la sufficienza con le quali è sempre stato giudicato.”
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Una tripla doppia di per sé non è indicatrice di una grande prestazione: dipende da quanti palloni si sono giocati, palle perse e recuperate, ecc. Immagino sia per questo che Westbrook non gode nel mondo NBA del credito che gli dà Robertson.