Dopo l’improvviso addio al basket giocato di Jared Dudley e alla firma a stretto giro con i Dallas Mavericks, l’ormai ex giocatore dei Los Angeles Lakers ha parlato per la prima volta da neo assistant coach di Jason Kidd. Queste le sue parole, partendo proprio dall’addio ai californiani:
“Siamo onesti, la mia utilità non è sul parquet. Io servo negli spogliatoi, nell’autobus, in aereo, nella sala video, negli allenamenti per fare in modo che i ragazzi siano responsabili, seguano buone abitudini, un po’ come fa un allenatore. Ma la differenza rispetto all’head coach è che io sono negli spogliatoi tutti i giorni e ci sono certe cose che posso dire a certi giocatori e che magari un allenatore non potrebbe dire.”
“Pensavo che sarei tornato ai Lakers. Ovviamente LeBron e AD volevano che tornassi.”
Jared Dudley sull’addio ai Lakers
L’ex ala “incolpa” i Lakers, anche se tutto sommato gli hanno permesso di vincere un titolo NBA, quello del 2020:
“Nessuno mi deve nulla, Rob (Pelinka, GM) e Kurt (Rambis , consigliere dei Lakers) sono stati onesti e schietti con me. Ho solo gratitudine e rispetto per loro e per Jeanie Buss, li ringrazio per sempre per l’opportunità che mi hanno dato. È chiaro, io volevo tornare ai Lakers, pensavo di poter aiutare la squadra, soprattutto con tanti nuovi giocatori, ma capisco che vogliono ringiovanirla.”
“Ho parlato con Rob e Kurt, li ho ringraziati ma gli ho detto che hanno fatto una scelta errata nel non riavermi nello spogliatoio. Io sono l’uomo nel mezzo che unisce le persone. Anche se i tifosi non lo sanno, lo sanno questi giocatori, questi allenatori, i responsabili delle squadre. Capiscono il valore di quello che faccio.”
Purtroppo per lui, non è bastato per strappare un nuovo annuale ai Lakers.
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