Durante la sua attività cestistica, Dennis Rodman ha sempre auto un atteggiamento un po’ fuori dagli schemi.
Lo testimoniamo gli articoli, le foto, le interviste e lo stesso mondo della cinematografia. Grazie all’uscita di “The Last Dance”, infatti, si è potuto comprendere meglio lo stile di vita che accompagnava la stella dei Bulls, il che ci ha permesso di essere partecipi di un “dietro le quinte” che in pochi conoscevano.
Proprio nella serie TV, una puntata è dedicata in particolar modo alla vicenda di Las Vegas nel 1998.
Scottie Pippen si era infortunato all’inizio della stagione, il che ha costretto Rodman a diventare il numero 2 della squadra, dunque al fianco di Michael Jordan. Non si potevano commettere errori e, infatti, durante quel periodo Rodman si è comportato così bene che Jordan stesso lo ha definito “cittadino modello”.
Con il ritorno di Pippen le cose sono ritornate come erano prima e, approfittando dell’occasione, Rodman ha chiesto a coach Phil Jackson 48 ore lontano dalla squadra.
Ricevuta la risposta affermativa, presto Rodman ha preso un volo per Las Vegas con l’allora fidanzata Carmen Electra, anche se l’assenza agli allenamenti e il telefono spesso staccato durarono più delle prefissate 48 ore.
Proprio la vicenda del viaggio a Las Vegas ha scatenato l’interesse di parecchi tifosi e non solo, tanto che è stato d’ispirazione anche per un film.
Di fatto, secondo quanto affermato da Justin Kroll di Deadline, Lionsgate ha acquistato i diritti per un film intitolato “48 ore a Las Vegas”, di cui Rodman stesso è il produttore esecutivo.
Dietro alla nascita del film ci sono delle motivazioni molto chiare che Nathan Kahane, presidente del Motion Picture Group di Lionsgate, ha approfondito:
“C’è solo un Dennis Rodman. Nel 1998 non c’era nessuno sulla Terra con cui sarebbe stato più divertente, o forse più pericoloso, festeggiare. Questo film ti porta in un viaggio indimenticabile con il mito, la leggenda e anche l’uomo che è Dennis, dietro tutto quello che pensi di sapere. Non potremmo essere più contenti di lavorare con Phil, Chris, Aditya, Ari, Will, Jordan e soprattutto Dennis, il quale ci ha permesso di creare un film divertente, ma anche del tutto umano ed emozionante.”
Per quanto riguarda la sceneggiatura, questa è ancora da scrivere e anche gli attori non sono ancora stati scelti.
Leggi anche:
NBA, Danny Green: “Partenza di Simmons? Soffriremmo in difesa”
Kanye West rende omaggio a Kobe Bryant con il brano intitolato “24”
Mercato NBA, Darren Collison vicino al rientro nella lega?