A.C. Green
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A.C. Green sapeva che la strada per arrivare all’Olimpo del basket sarebbe stata molto ripida, soprattutto per un ragazzo come lui. Quando frequentava l’high school infatti, l’ex campione dei Lakers era molto timido e allo stesso tempo molto religioso, tanto da rimanere convinto di voler perdere la verginità solamente dopo il matrimonio (per la cronaca avvenuto nel 2002, quando Green non aveva ancora compiuto 39 anni), nonostante i suoi coetanei, e successivamente i suoi compagni di squadra, ne combinassero di ogni – come mostrare dei cartelloni con donne in bikini nel momento in cui si apprestava a tirare i liberi, o fargli trovare diverse ragazze nella stanza d’albergo – per fargli cambiare idea. Green rimase però concentrato sul suo obiettivo, riuscendo ad approdare in NBA nel 1985 con la canotta dei Lakers (e a rimanere davvero vergine fino al matrimonio).
Dopo un inizio in cui gli venne concesso poco spazio, Green si fece notare per le sue doti da rimbalzista, fino ad essere convocato per l’All-Star Game del 1990, anno in cui tenne medie di 12.9 punti e 8.7 rimbalzi a partita. Anche se non si trattava di numeri eccezionali, Green venne probabilmente premiato per il suo stile di gioco e la sua concentrazione in campo (come dimostra la striscia di 1192 partite giocate consecutivamente senza subire infortuni, diventando il leader degli Iron Men della Lega). Negli anni seguenti però, i fan gli preferirono giocatori più spettacolari e più dinamici, ma non è da escludere la non eccelsa figura fatta alla partita delle stelle, terminata con 0 punti. Nonostante le sue medie migliorarono leggermente (fino ai 15 punti e 9.2 rimbalzi di media della stagione 1993-94) probabilmente influì anche il fatto che AC Green fosse ormai sulla soglia dei trent’anni: alla fine si dovette così accontentare di una sola convocazione.
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Secondo me quando si parla di Jayson Williams vengono sottolineate troppo le vicende extra-cestitiche e ne vengono, invece, sottovalutate le reali capacità sul campo. Chi lo ha visto giocare nei suoi 4 anni da starter non può dimenticare una capacità Rodmanesca a pigliare rimbalzi (tanto più che Jordan voleva proprio lui se Rodman non avesse accettato di firmare con i Bulls), esplosività, atletismo, forza fisica e cazzimma. Non il più tecnico dei giocatori ma la convocazione all'All Star è stata legittima. Non giocò più per via del gravissimo infortunio che subì.