Ogni giocatore NBA nel suo anno da rookie ha il suo momento di “Benvenuto in NBA”, spesso e volentieri coincide con una lezione impartita dal suo diretto avversario. Lo stesso discorso l’ha subìto Joakim Noah, ex centro dei Chicago Bulls, il quale ha raccontato al podcast di Knuckleheads di Quentin Richardson e Darius Miles, il duro confronto con Chris Kaman – ai tempi lungo dei Los Angeles Clippers:
“Era pazzesco perché era un ragazzo di cui non avevo nemmeno sentito parlare nei Clippers. Ho dovuto difendermi da Chris Kaman. All’epoca, non sapevo chi fosse Chris Kaman, quindi pensavo ad una nottata facile. Invece, mano destra, mano sinistra, in post… è stato pazzesco, in più faceva trash talking con me. Non avevo mai sentito parlare di questo ragazzo: stava facendo quello che voleva sotto canestro. Ricordo di aver pensato: “Domani sarò contro Yao Ming, la partita successiva c’è Shaq…” Ero tipo: “Questa merda non si ferma mai.”
Kaman, per la cronaca, nel 2007 aveva già quattro anni di esperienza nella lega in cui era uno dei fari dei californiani, nonostante le difficoltà in classifica. Il lungo, votato All-Star nella stagione 2009-10, viaggiava in quell’anno con una media di 18.5 punti, 9.3 rimbalzi, 1.6 assist e 1.2 stoppate ad allacciata di scarpa. Non proprio l’ultimo arrivato.
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