Dopo quasi due anni senza pubblico, l’NBA potrebbe tornare alla normalità, già dalla prima palla a due della stagione, ma il Covid-19 è un mostro che non è stato ancora sconfitto e che continua ad imperversare in tutto il mondo.
Come prevedibile, anche i metodi per combattere il virus, come vaccini, tamponi e mascherine, sono diventati oggetto di disputa tra schieramenti politici i quali sostengono tutto ed il suo contrario, per raccogliere consensi.
Sebbene ci sia ancora qualche giocatore reticente al vaccino (la lega non obbligherà nessuno a vaccinarsi), la grande maggioranza di atleti e addetti ai lavori della NBA, si è schierata a favore del vaccino. Tra i più accaniti sostenitori della campagna vaccinale c’è senza dubbio Karl-Anthony Towns che nell’ultimo anno e mezzo, ha perso molti familiari, tra cui la madre, proprio a causa del Coronavirus.
La stella dei Minnesota Timberwolves ha fatto della battaglia al virus la sua battaglia e recentemente si è scagliato (a parole) contro vari gruppi NoVax.
“Ogni giorno vedo nuove scuse per non vaccinarsi. Per quanto folli, questi personaggi, devo ammettere che sono molto creativi…è quasi divertente leggere ciò che dicono”
Per Towns, nonostante tutto, c’è ancora molto egoismo e molta leggerezza in giro. Che però svanisce nel momento in cui, si viene toccati direttamente.
“Non importa mai a nessuno finché non vivono il dramma in prima persona. Auguro a queste persone di non dover mai affrontare quello che ho affrontato e continuo ad affrontare io”
Leggi anche:
La NBA non obbligherà i giocatori a vaccinarsi contro il Covid-19
NBA, Houston ha un problema: John Wall chiede la trade
Chi sono i migliori 100 giocatori su NBA 2K22